Rare document. New York City seen from the boat in June 1978 in June 1978 - Canale 48 - Florence

  • 3 mesi fa
In occasione dei due anni di vita della TV libera Canale 48 fu organizzato un viaggio in America, che è uno Stato simbolo della libertà. A tale viaggio aderirono circa 130 persone Guidate da Mario Salinelli. A New York ci furono vari incontri istituzionali con le varie autorità locali e la comunità italiana che era una delle più numerose nella città. Queste immagini, girate da dal battello, ritraggono la città vista dal fiume. Documento importante che mostra la città simbolo dell'America come era nel 1978.Tratto dagli archivi di Mauro Montagni. Non esiste in rete nessun video identico, se non copiato da questo. Riversamento e digitalizzazione Dr. Fernando Menichini. Non pubblicate materiale del canale senza la mia autorizzazione.

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Trascrizione
00:00Il battello che sta entrando a Battery downtown in New York è il battello che porta gente
00:25da New York a Staten Island e viceversa. Eccoci qua, Michele inquadra in questo momento tutta
00:32la selva dei Grattacieli di downtown, la parte finanziaria Wall Street di New York. Naturalmente
00:41se Michele gira un attimo l'obiettivo verso la sua destra, intanto scopre il famosissimo
00:49Brooklyn Bridge. Il Brooklyn Bridge è lontano, in questo momento l'inquadratura è su Brooklyn,
00:56il quartiere che è popolato di 3 milioni di cittadini e di questi un milione e mezzo
01:02sono italiani. Ecco qua, questa è la parte favolosa di New York, ricca di un fascino
01:10irripetibile, ma lì davanti, e puoi vederle zoomando su DS l'amico Michele, sono le case
01:20dei poveri. Le case dei poveri che la municipalità di New York ha raccolto per una specie di
01:28strano accoppiamento alla parte più ricca e più opulenta della città, la parte finanziaria,
01:34questa Wall Street favolosa che praticamente lega poco con i poveri che hanno magari l'automobile
01:41in quanto è un diritto sociale avere l'automobile in America, ma magari manca l'aria condizionata
01:48in casa e in questi agglomerati alveare sarebbe più necessaria che in automobile. Intanto
01:55spaziare sulla parte bassa di downtown si scoprono i famosi palloni che sono diventati
02:03nient'altro che dei capannoni magazzino. Abbiamo a questo punto la possibilità di
02:11prendere con il nostro microfono una teenager, come ti chiami? Patrizia, la Patrizia che
02:18naturalmente rischiara la voce per dirci le sue cose, ci deve dire che impressione fa
02:23ad una teenager trovarsi in questa città che è forse la teenager di sempre tra le
02:28più belle città del mondo perché New York è vecchia e giovane, è fresca e interessante,
02:34graffiante sempre, lascia delle impressioni indelebili, è qualcosa di veramente mostruoso
02:40a mio giudizio, ma a giudizio di una teenager cosa vuol dire? Hai trovato il mondo fresco,
02:46il mondo che sognavi? No, intanto posso dire che New York mi sembrava una cosa, come averla
02:51già vista perché praticamente noi questa città la viviamo moltissimo nei film, nei
02:56documentari, però ho trovato da parte mia dei profondi contrasti che non mi sarei mai
03:01aspettata, come appunto è disposta questa città, veramente cose immense, dei contrasti,
03:10passare da un quartiere per dire molto povero, un quartiere dove si nota molta sporgizia,
03:18molta miseria, a un quartiere invece dove ci sono questi immensi grattacieli, queste
03:23case signorili, questi negozi. Mi sembra di averla già rivista esattamente come la famosa
03:28gomma del ponte, questo ponte che ci inquadra ora Michele, eccolo qua, questa è la Wall
03:35Street ricchissima e quelle davanti a Michele sono le case dei poveri che si vedono ancora
03:40meglio in questo momento, non sono malaccio ma devo dire che in contrasto con i grattacieli
03:46sono qualcosa di diverso.
03:48Questi contrasti molto marcati.
03:53Allora la signorina ci dice le sue impressioni su New York perché è scappata mille volte
03:58se no la buttiamo nell'acqua, la buttiamo in acqua.
04:01Non so notare.
04:02Non sai notare? Allora ti serviamo, devi dire le tue impressioni su New York.
04:06È bella sì, più che dire a me, molto.
04:09Ecco in bella riassumi tutto.
04:11Allora, cosa ci riassumo?
04:15Nella tua espressione è bella, è un bella assoluto, è un bella relativo, è un bella
04:22con entusiasmo, è un bella con delle invitazioni.
04:24È bella perché è grande, non c'è dimensione, è così grande che la gente sono tutte formiche,
04:31questo è il lavoro.
04:33Ecco una delle cose importanti che ha detto la signorina, tuo nome?
04:36Gabriella.
04:37Gabriella.
04:38Gabriella ha gli occhi belli, ci ha detto una cosa importante che si scopre qui in America
04:43è lo spazio.
04:45Noi abbiamo spazi limitati da colline, da piccoli archi di monti, qui invece lo spazio
04:52va veramente all'infinito.
04:54Naturalmente non è un fatto nuovo un disimpegno di questo genere, ma facciamo vedere come
05:00si è stati costretti a costruire addirittura sul fiume un disimpegno alla città perché
05:06il traffico è tale che congestiona molto di sovente questa città pazzesca.
05:12Pazzesca che per quanti si mettessero in ascolto in questo momento, lo ripetiamo è
05:17un dato che ci sembra importantissimo, ha 9 milioni e mezzo di abitanti, 13 milioni di
05:24persone che lavorano in New York e che quindi sono pendolari e 22 milioni di persone che
05:31gravitano su New York, quindi che operano anche saltuariamente sulla città.
05:37Interessantissimo, intanto Michele vorrei che tu inquadrassi lontano questo ponte, questo
05:43ponte fatto dai militari, 55 piedi sopra il livello del canale, sopra il livello del mare
05:53e 55 piedi sono esattamente 20 metri.
05:58Vediamo là in fondo, speriamo che sotto l'insegna delle sigarette Michele lo inquadri e purtroppo
06:10è partito, abbiamo l'ora e la temperatura, sono 77 gradi Fahrenheit, non so fare il conto,
06:212,2 mi pare che sia, qualcosa del genere, qui dovrebbe essere oggi 23 gradi circa, quindi
06:28abbastanza bene rispetto al clima che abbiamo trovato, al fresco che abbiamo trovato arrivando
06:34a New York. Ecco qua, il nostro Michele sta ancora spaziando, vediamo che l'East River si
06:43riduce di ampiezza, stiamo passando sotto un ponte che è molto più basso, è appena 25 piedi alto
06:56ed ora vorremmo prepararci a fare qualche cosa di carino insieme all'amico Rosano e a Michele
07:08che naturalmente fruga in tutti gli angoli New York, ora sta inseguendo un treno che lascia
07:15la Central Station, qui ci sono 7-8 stazioni, la più importante è la Pennsylvania Station
07:22che sta esattamente nel basamento cantina del Madison Square Garden, sopra c'è il grande
07:30Madison Square Garden con 18.000 posti e sotto parte la Pennsylvania Station che porta il famoso
07:38treno Amtrak American Express, tra New York e Washington. Vedete come si fa fitta la silva
07:50dei passaggi tra New York e le sue Dependance possiamo chiamarle, che sono i suoi neighbors.
08:00A nostra destra lo Yankee Stadium, lo stadio che tiene 80.000 persone, lo stadio fatto per il baseball
08:09che ora ospita anche la squadra campione d'America del Cosmos di Beckenbauer, il grande amico del
08:19Bayern di Monaco, di Chinaglia, di Wilson in questo momento prestato dalla Lazio per la stagione estiva,
08:26la squadra che fu di Pelè, la squadra che ha importato praticamente il prestigio del calcio qui in America
08:33dove gli sport preferiti sono il baseball, la palla canestro e il rugby americano.
08:39Un acquedotto che ricorda gli acquedotti romani, naturalmente dal lato di Brooklyn, dalle montagne
08:46arriva l'acqua che viene pompata in città, acquedotto tipicamente americano ma che ricorda in qualche maniera
08:55gli acquedotti romani, del resto gli americani che non hanno storia, lo sanno tutti, hanno fatto smontare
09:02un castello in Francia, l'hanno comprato pietra su pietra, l'hanno ricostruito in America, esattamente come si trovava
09:09in Francia, quindi l'ansia del miliardario di avere qualche cosa che faccia parte di sé, un exploit così importante
09:18ovviamente l'ha portato a ricostruire un castello francese in America, esattamente come in una città vicino a New York,
09:26Princeton, è stata ricostruita esattamente, forse un po' più bassa, la torre del Mangia di Siena.
09:33Vediamo intanto il nostro comandante.
10:03Il 1976 hanno avuto 3 milioni e mezzo di passeggeri, ci dice il comandante.
10:34Parliamo in inglese con il comandante perché... sei mai stato in Italia?
10:41Sì, sono stato lì tre o quattro volte, durante la guerra.
10:48Ricordi qualcosa, un'impressione, non so le parole, ma l'impressione del nostro paese?
10:53Assolutamente, l'ho apprezzato molto, anche durante la guerra.
10:58Cosa hai visitato?
11:00All'inizio siamo andati a Livorno, da lì siamo andati a Napoli.
11:11Ma il Livorno è vicino a Florence.
11:14Sì, siamo andati a Florence, a Siena.
11:19Non hai visitato Roma?
11:21Sì, siamo andati a Roma, ma la cosa che mi ricordo di più è Volterra.
11:28Volterra, Toscana, la patria dell'alabastro.
11:32L'alabastro, è esattamente quello che mi ricordo.
11:36Ok, noi dobbiamo dire grazie al capitano che ci ha portato in giro così bene perché ci ha fatto godere,
11:44facendoci anche in cabina delle immagini particolarmente giuste che Michele ha saputo raccogliere sul suo obiettivo.
11:54Michele sta zoomando il pilone centrale del ponte che fa da divisorio tra Hudson e Least River.
12:02Ecco, il ponte gira e fa spazio naturalmente alla nave che deve passare.
12:10Quando riprende la sua dimensione regolare diventa un viadotto ferroviario
12:17che porta i treni dal centro di New York fino ad Uptown, Inglewood
12:23e la parte, diciamo, montana al ridosso di New York.
12:30Il nostro comandante, oramai diventato un protagonista della nostra trasmissione,
12:36fa sentire da lontano la sua voce a colpi di sirena.
12:43Si lascia Least River e si ritorna al Hudson River che è naturalmente la continuazione dell'Atlantico.
12:53L'Atlantico entra sul Hudson River all'altezza di Bedloss Island con la sua Statua della Libertà.
13:05Naturalmente il Hudson scende in mare, c'è un poco di sommovimento di acqua,
13:11lo spazio è molto grande, questo è un bacino spettacoloso per corse di motoscafi.

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