ASSEGNO DI INCLUSIONE: Sta funzionando? Report INPS, Caritas e fio.PSD

  • 2 mesi fa
In questo focus previdenza parliamo dell’Assegno di Inclusione e, in particolare, delle osservazioni fatte da welforum.it sui dati raccolti da INPS, dalla Caritas e dalla Federazione Italiana degli Organismi per le Persone Senza Dimora.
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▶ Guarda anche: https://youtu.be/5f6UUH-QtOA (ASSEGNO DI INCLUSIONE SOSPESO❌: Cosa fare per NON perdere il PAGAMENTO)
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Transcript
00:00L'assegno di inclusione sta davvero aiutando le persone in condizione di povertà assoluta?
00:06Rispondono i ricercatori di Wolforum.it, incrociando i dati dell'INPS, della Caritas e della Federazione
00:14Italiana degli Organismi per le Persone Senza Dimora. Vediamo tutto nel dettaglio.
00:21Un primo ed importante dato che emerge è che nonostante le persone in condizione di povertà
00:26assoluta in Italia siano più di 5,7 milioni nel 2023, non tutte hanno ricevuto un adeguato
00:33aiuto economico da parte dello Stato. Basti pensare che nei primi sei mesi di quest'anno
00:38i nuclei con domanda accolta di ADI sono circa 698 mila per un totale di 1,68 milioni di persone
00:46coinvolte, mentre per il supporto formazione lavoro al 30 giugno 2024 risultano accolte
00:5396 mila domande. In generale i requisiti per accedere all'ADI sono molto più stringenti
00:59rispetto a quelli dell'RDC ed è per questo motivo che ci sono meno beneficiari.
01:04Il reddito di cittadinanza infatti riusciva a garantire almeno una mensilità al 50-60%
01:10della popolazione in condizione di povertà. Con il passaggio all'ADI questa percentuale
01:15si è sensibilmente abbassata al 20-30%. Con il rapporto di giugno 2024 la Caritas
01:23ha evidenziato che il 75,6% delle famiglie che si rivolgono a loro hanno un ISEE inferiore
01:29a 6 mila euro e che in generale il 93,3% ha un ISEE inferiore a 9 mila euro. Il 48% sono
01:37disoccupati, il 23% hanno un lavoro povero, il 19,8% hanno una casa di proprietà con
01:43o senza mutuo. E nonostante queste condizioni economiche solo il 15,9% delle famiglie riesce
01:50ad accedere all'ADI. Inoltre la Federazione Italiana degli Organismi per le persone senza
01:56dimora ha sollevato una questione molto importante in merito alle difficoltà che hanno queste
02:01persone nel presentare domande di ADI. Innanzitutto la documentazione di residenza ma non solo
02:07anche la certificazione di presa in carico dai servizi sociali competenti e il calcolo
02:12dell'ISEE. Infatti bisogna considerare che molte persone senza dimora magari hanno ancora
02:19una famiglia con cui però non hanno nessun tipo di legame e che se venisse calcolato
02:24il loro ISEE è probabile che supererebbe i limiti previsti impedendo quindi l'accesso
02:29alla misura. Infine i ricercatori di welfareum.it si sono soffermati su quello che è stato
02:35definito terzo sistema di welfare. Si tratta di un sistema in cui sostanzialmente famiglie
02:40terzo settore si vengono incontro. Sempre più spesso infatti le famiglie si rivolgono
02:44ad associazioni di beneficenza, istituzioni pubbliche e locali, mense e banche del cibo
02:50per ricevere l'aiuto che il welfare tradizionale non riesce a dare. Questi soggetti a livello
02:56territoriale si impegnano non solo a collaborare con i servizi professionali ma agiscono anche
03:01autonomamente con le loro risorse per rispondere più da vicino alle esigenze delle singole famiglie.
03:07E per ora è tutto, al prossimo Focus!

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