«Stiamo valutando la correttezza della gestione del blind trust del sindaco, quindi l'avviso di garanzia è stato emesso a suo favore, per correttezza nei suoi confronti». Lo ha precisato il Procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, parlando con i giornalisti sull'odierna indagine che vede tra gli indagati anche il primo cittadino lagunare Luigi Brugnaro. «Forse - ha aggiunto Cherchi - poteva anche non essere necessario, però per trasparenza dell'attività della Procura abbiamo ritenuto che fosse messo a conoscenza che stiamo valutando questo. Non c'è niente si segreto, per cui abbiamo ritenuto di poterlo fare, nonostante non sia stato attinto nemmeno da perquisizione«, ha concluso. Corruzione, riciclaggio e falsa fatturazione. Sono questi i reati contestati all'assessore alla Mobilità del Comune di Venezia Renato Boraso nell'ambito di un'indagine nata nel 2021 sulla scorta di un esposto relativo all'uso di alcuni terreni della periferia di Venezia. Secondo quanto riferito dal procuratore capo Bruno Cherchi, dopo la segnalazione le indagini sono scattate nel 2022, mentre l'attività delittuosa sarebbe proseguita fino ad oggi nonostante Boraso fosse venuto a conoscenza degli accertamenti in corso. «Abbiamo iniziato con le intercettazioni - ha detto Cherchi - per poi passare ai riscontri documentali grazie all'attività della Guardia di finanza, alla quale è stata affidata l'indagine. Stamane con ordinanza del Gip abbiamo dato il via alle misure cautelari e alle perquisizioni in abitazioni ed uffici perché eravamo a conoscenza, attraverso le intercettazioni, che Boraso stava distruggendo i documenti». Il capo della Procura lagunare ha poi specificato che Boraso «si era messo a disposizione, da assessore ma con le sue svariate società, per attività che nulla avevano a che fare con la pubblica amministrazione, facendosi pagare con fatture per prestazioni inesistenti in modo ripetuto; interveniva su appalti e servizi e modificando piani comunali a favore di diversi imprenditori, che poi lo pagavano«. Nel corso dell'operazione sono stati impegnati 200 militari della Gdf e sono stati sequestrati preventivamente e per equivalente oltre 2 milioni di euro alle società di Boraso e alle imprese coinvolte.
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NovitàTrascrizione
00:00Attività per la quale sono stati individuati gravi elementi, sono stati sottoposti al GIP, con un'ampia richiesta di misure carterarie, naturalmente questa è la ricostruzione che è stata fatta
00:20penso in maniera molto equilibrata, ma questa è la mia valutazione dalla parte dell'ufficio, ma è sempre una ricostruzione che è fatta in sede di indagini condotta da un assessore comunale
00:35di cui ho già visto in gire il nome su tutti i giornali, per cui trattandosi comunque di una persona pubblica, ritengo che il suo nome possa essere fatto e cioè l'assessore Borazzo
00:50Dalle indagini che sono state sostanzialmente le indagini classiche, indagini classiche vuol dire attività intercettiva con riscontro delle attività intercettive ad opera di controlli sul territorio, di osservazione
01:13dei soggetti che si muovevano, cioè voglio dire noi abbiamo sempre ritenuto, non solo in questo caso, che le intercettazioni di per sé non siano un elemento determinante, sono un elemento che serve per l'accertamento di fatti
01:30ma che devono essere poi riscontrate dall'attività ordinaria di indagini. È stata anche consegnata una comunicazione di Firenzea, è stata già consegnata al sindaco di Venezia, a sua tutela
01:51a sua tutela perché stiamo accertando eventuali ipotesi di reatto in relazione a una cosiddetta Pili e ad altre attività che sono formalmente coperte da un green trust sul quale stiamo facendo accertamento.