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OlimPILLS, Jessie Owens e Luz Long: quando a Berlino un bianco e un nero sfidarono la più grande follia della storia

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Trascrizione
00:00Tira un'aria strana, sinistra, all'Olympia Stadium di Berlino. Il Führer e la sua
00:05clac di generali e pezzi da novanta dell'esercito per qualche ora in quel
00:094 agosto del 1936 sembrano aver perduto quella sicumera che li contraddistingue.
00:15Affondiamo le mani nel contesto. Ci troviamo nella Germania nazista, nella
00:20fase di piena venerazione di Adolf Hitler. L'invasione della Polonia e la
00:24guerra che ne consegue dista ancora tre anni, ma la teoria della razza riecheggia
00:28dappertutto. Beh, quel pomeriggio di quasi 88 anni fa qualcosa sembra aver
00:33sgonfiato la grande menzogna. Eppure le Olimpiadi tedesche sono
00:37l'occasione migliore possibile per Hitler che vuole dimostrare al mondo che
00:41sì, c'è una razza superiore della razza reale.
00:44Qualcosa però, e non solo in quella giornata, sta andando, decisamente stotto, a
00:49causa di un atleta di colore che ha letteralmente dominato i giochi con la
00:53sua esuberanza fisica. Già, di colore. Motivo buono per far arricciare
00:58nervosamente i pappi di Hitler e quelli dei suoi figli gerarchi. In guastafeste,
01:03ecco come veniva visto l'americano Jesse Owens. Hitler si giocava tutto, ma non
01:09aveva affatto i conti con l'antilope nera, così veniva ribattezzato dopo
01:13l'esploit di Berlino Owens. Ebbene, quel 4 agosto del 1936 ci fu una
01:19coppia che sfidò il regime. Sì, una coppia. Jesse Owens da una parte, il tedesco
01:25Lutz Long dall'altra. L'impersonificazione della teoria sulla
01:29razza reale, fenomeno in assoluto, nel salto in lungo. Se Owens volava
01:34letteralmente nelle altre discipline, non poche erano le difficoltà incontrate
01:38nel lungo. Dopo due saltimulli, con ancora un tentativo in canna, arriva il
01:43suggerimento che non t'aspetti. Lutz Long, la freccia sportiva più precisa
01:47delle resisti, si avvicina al suo avversario e gli sussurra all'orecchio.
01:51Jesse, ascolta me, se vuoi effettuare un tentativo valido, devi saltare da questa
01:57posizione. Detto fatto. E il salto di Owens vale qualificazione
02:01miglior tempo di giornata. Entrambi si incrociano nella finale del
02:05pomeriggio e danno vita a un braccio di ferro di una bellezza rara, sorpassandosi
02:10contro sorpassandosi in testa da classifica. Alla resa dei conti, Long non
02:15riesce a colmare la distanza del suo avversario, che non avrebbe bisogno neanche
02:19dell'ultimo salto per certificare la medaglia d'oro, ma spinto proprio dal suo
02:23nuovo amico, cerca di ampliare il gap e fa segnare il record 8.06, un record che
02:30durerà per 24 anni. Come se non bastasse, Owens e Long effettuano un giro di campo
02:36mentre sono intrecciati in un abbraccio indigesto a chi dall'alto del suo potere
02:40pensa a superiorità e sottomissioni. E quell'abbraccio Long lo pagherà caro.
02:46Non ti azzarrare mai più ad abbracciare un nero. Poi i venti di guerra diventano
02:51uragani e il saltatore tedesco parte per il fronte.
02:55Lewis e Long si iscrivono da buoni amici. Nell'ultima lettera, avendo il sentore che
03:00possa finire da un momento all'altro, l'atleta tedesco si fa promettere da
03:04Owens che manterrà vivo il ricordo della loro amicizia con chi verrà. Long viene
03:10ucciso in Sicilia. Owens manterrà la promessa. Partecipa anche alle nozze del
03:16figlio di Lewis, Kai, e in quell'occasione racconta di quando un bianco e un nero,
03:21con un salto e un abbraccio grazie allo sport, sfidarono la più grande follia
03:26della storia.

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