Cloud, intelligenza artificiale e, soprattutto, un grande led Wall per ricreare qualsiasi ambientazione in teatro. Siamo stati a Culver City, cittadina interna a Los Angeles, sede di studi cinematografici e scelta da Amazon per il suo Stage 15, studio dedicato alla virtual production per show televisivi e film. ."Una volta si portavano gli attori per il mondo, oggi portiamo il mondo dagli attori", spiega Steve Griffith di Dimension Studio, produzioni virtuali partner di Amazon con sede anche a Roma. Significativa in questo senso lo sviluppo di una tecnologia Amazon Web Services che permette l'upload istantaneo delle riprese su cloud. "In questo modo - racconta Ken Nagada, in capo alle produzioni virtuali degli studios - se noi giriamo qui, il colorista può essere anche a New York e partecipare comunque alle riprese". Passeggiare per gli studios di Amazon è un'immersione nel cinema contemporaneo ma anche un viaggio nella passione dei suoi tecnici e artisti: "Direttori della fotografia, operatori video, videoeditor. Questi sono mestieri e non saranno mai sostituiti perché - dice ancora Nagada - non è tutto un algoritmo. C'è tanta soggettività". Sui set virtuali la fa da padrone l'intelligenza artificiale, che può essere usata per creare sfondi di prova e testare prima di girare luci e telecamere. "In realtà tutta questa tecnologia cambia poco perché - ammette Steve Jelley, di Dimension - questo è il bello del cinema. Lo facciamo da 100 anni e lo faremo ancora allo stesso modo". .servizio di Andrea Lattanzi
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