Renato Vallanzasca, l'ex boss della Comasina in Tribunale a Milano

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(LaPresse) Renato Vallanzasca si è presentato questa mattina in Tribunale a Milano per un'udienza davanti alla Sorveglianza per discutere del ripristino dei permessi premio per frequentare la comunità il Gabbiano Onlus, revocati a marzo 2024. Il collegio Di Rosa-Caffarena affiancato dagli esperti Giancontieri-Zanoletti deciderà sull'istanza depositata dai legali Corrado Limentani e Paolo Muzzi, avvocati dell'ex boss della Comasina che si trova in carcere a Bollate, entro una settimana. Il pool difensivo del 74enne, che ha passato mezzo secolo da detenuto, è pronto anche a presentare una seconda istanza nelle prossime settimane per chiedere che l'uomo, gravemente malato, possa scontare il resto della pena ai domiciliari affidato a una struttura sanitaria. È stata acquisita l'intera cartella clinica di Vallanzasca e una relazione di marzo dei medici del carcere di Bollate in cui si parla della necessità di cure per il detenuto. Secondo i medici del carcere sarebbe necessario un "luogo di cura esterno" per l'ex bandito condannato a 4 ergastoli e 295 anni di reclusione per rapine a mano armata, omicidio e sequestro di persona. Il 17 giugno Vallanzasca è stato visitato in cella dai consulenti psichiatrico-neurologici della difesa, il professor Stefano Zago (primario al Policlinico) e le dottoresse Preti e Sciacco. Secondo loro il “quadro cognitivo" di Vallanzasca, affetto da un "processo neurodegenerativo primario", è "deficitario" sotto il profilo della "memoria" e delle capacità verbali".