• 7 mesi fa
Luna Rossa, una barca estrema, un aereo che vola basso, a poche decine di centimetri dall’acqua del mare. Luna Rossa, un progetto che, apparentemente, non ha molto in comune col mondo dei motori ma che, nella sostanza, sfrutta molte tecnologie (sia hardware, sia software) utilizzate per realizzare, auto, moto e addirittura aerei. Negli episodi precedenti abbiamo svelato molti dei segreti di Luna Rossa; adesso è arrivato il momento di salire a bordo. Un’esperienza super esclusiva, che abbiamo avuto modo di raccontare, durante un allenamento, una simulazione di regata. Prima di iniziare, il rito della vestizione. Il legame tra Luna Rossa e i motori è forte anche nell’abbigliamento. I giubbotti dell’equipaggio, infatti, sono realizzati da Dainese, azienda leader nel motorsport. Questo giubbotto protegge la parte anteriore del corpo e la schiena dei velisti ed è dotato di un respiratore, che assicura un minuto di ossigeno in caso di ribaltamento della barca. Il giubbotto è sviluppato su indicazioni di Luna Rossa, che Dainese, sfruttando il know how acquisito nei vari settori in cui opera (dal motociclismo allo sci, passando dalla Mtb al settore spazio), ha trasformato in un prodotto; un prototipo in continua evoluzione con diverse varianti. Ad esempio, i cyclors hanno bisogno di un giubbotto dall’elevata traspirabilità, a differenza di chi gestisce il timone e le vele, che non deve pedalare per produrre energia. A bordo, si resta a bocca aperta per la velocità che Luna Rossa riesce a raggiungere, anche con pochi nodi di vento. Tra una boa e l’altra i motoscafi di appoggio, con quasi 2000 Cv, faticano a tenere il passo della barca a vela. Durante le virate, l’accelerazione laterale percepita è addirittura superiore a quella di una macchina da corsa. Luna Rossa sembra un tappeto volante con la manovrabilità di un go-kart. La barca è stabilissima, perché, banalmente, viaggia fuori dall’acqua e a ogni azione del timoniere corrisponde un cambio di direzione immediato; zero rollio, come su una monoposto. L’aerodinamica è evoluta e, come sulle vetture di F1, Luna Rossa ha bisogno di “aria pulita”; mal sopporta viaggiare in scia a un’altra barca e per questo, durante le regate, i timonieri effettuano numerosi cambi di direzione, in cerca della traiettoria migliore. Il mare è sconfinato ma, come avviene in MotoGP, alla fine, la vittoria è questione di pochi decimi di secondo.

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