Scontri al G7 di Torino, il momento in cui un fumogeno colpisce in testa un manifestante

  • 2 mesi fa
«Un ragazzo è ricoverato in ospedale con il naso rotto, dovrà essere operato perché colpito da un lacrimogeno». Così Bianca, studentessa universitaria nel corso della conferenza stampa indetta dagli attivisti che ieri hanno manifestato a Torino contro il G7. Un corteo sfociato in disordini con le forze dell’ordine, quando i manifestanti hanno provato, per due ore, dalle 19 alle 21, a violare i blocchi della polizia per raggiungere piazza Carlo Emanuele II e la zona degli alberghi dove alloggiano le delegazioni del G7.  «La violenza che abbiamo subito è stata ripresa e testimoniata dai video», ha continuato Bea. I giovani evidenziano che «le cariche di ieri rappresentano un millesimo delle violenze che subisce il mondo dai sette cosiddetti grandi, di cui contestiamo la presenza qui in città». Nel video il momento in cui un manifestante viene colpito da un fumogeno, la stessa scena è riproposta al rallentatore e ripresa dall'alto. È successo ieri sera, intorno alle 20.30, quando il corteo ha provato per l'ennesima volta a sfondare il cordone delle forze dell'ordine in via Santa Giulia. In precedenza si erano verificati altri tre momenti di «contatto», ma questa volta, all'altezza di largo Montebello, i manifestanti hanno cominciato a lanciare uova, fumogeni, bottiglie e a premere contro gli scudi della polizia. Che ha risposto lanciando due lacrimogeni  per allontanare gli attivisti e permettere agli agenti di schierarsi di fronte al mezzo blindato, che aveva cominciato a ondeggiare pericolosamente.