Firenze. Scoppio del carro 22 Aprile 1984. I' Brindellone - Telecronaca di Padre Ugolino. T.C.T.

  • 3 mesi fa
Edizione del 22 Aprile 1984. Telecronaca a cura di Padre Ugolino Vagnuzzi trasmessa su Tele Centro Toscana. Antica tradizione Fiorentina. i fuochi di questo carro vengono incendiati da una colomba, o come si dice a Firenze dalla "colombina", la quale altro non è che un razzo dalle sembianze di un bianco piccione. È dotata di ben quattro razzi, che le permettono di compiere il percorso sul filo, lungo ben 150 metri, dall'altare maggiore verso il carro, sia di ritorno all'altare maggiore del duomo. In questa edizione non tornò all'altare a causa della rottura del cavo guida e restò a bruciare insieme al carro. Evento mai accaduto prima.
L'antica festa ha sempre richiamato una gran folla di turisti, di cittadini e di numerosi contadini della campagna fiorentina che traevano gli auspici per il raccolto dal felice esito della corsa della colombina sulla corda, che doveva svolgersi senza alcun intoppo.
Se la cerimonia religiosa ha conservato nel tempo quasi immutato il medesimo rituale, l'orario dello scoppio è stato, viceversa, più volte variato. Attualmente nella mattina di Pasqua, scortato da 150 fra armati, musici e sbandieratori del calcio storico fiorentino, il carro del fuoco pasquale, detto affettuosamente dai fiorentini "Brindellone". Tale nome ha origini molto antiche, legate alla festa celebrata dalla Zecca fiorentina in onore del suo protettore, san Giovanni Battista. Ogni 24 giugno un alto carro di fieno partiva dalla torre della Zecca e faceva il giro della città, trainando un uomo vestito di pelo di cammello che rappresentava appunto il santo eremita. L'aspetto trasandato di tale figura lo faceva appunto chiamare "brindellone", cioè straccione, e ciò era accentuato anche dal suo ciondolare specialmente dopo aver mangiato e bevuto nel banchetto offerto in piazza di Santa Maria in Campo. Per analogia si è chiamato poi "brindellone" qualsiasi carro festante che attraversasse la città, compreso quello pasquale.
Il carro si muove dal piazzale di Porta al Prato, trainato da due paia di candidi bovi infiorati ed arriva al solito posto, in piazza del Duomo, fra il Battistero e la Cattedrale. I bovi vengono prontamente staccati ed un più moderno filo di ferro, che sostituisce la corda sugnata, viene teso a circa sette metri di altezza, da una colonna di legno, posta per l'occasione tramite un marchingegno inserito nella sfera della Cupola del Brunelleschi, al centro del coro di fronte all'altare maggiore, fino a giungere al carro, coprendo una lunghezza di circa 150m che percorre tutta la navata centrale. Sullo stesso filo è inserita la colombina che dovrà compiere il famoso volo necessario a incendiare le miccie del carro. Riversamento e digitalizzazione Dr. Fernando Menichini. Non pubblicate materiale del mio canale senza la mia autorizzazione.

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