Le auto fiat 1100 e le successive E, grazie anche all'ampio abitacolo, ebbero un notevole successo; inoltre, avendo ancora il telaio separabile dalla scocca, fu scelta dalle innumerevoli carrozzerie che producevano fuoriserie, quali Ghia, Pininfarina, Frua, Zagato, solo per citare le più famose. Ma la Fiat forniva anche il telaio della versione camioncino / furgone, identico ma più lungo, e su questo telaio i carrozzieri ricavarono taxi e ambulanze. In precedenza, durante la guerra, era già stato prodotto un modello in allestimento "ufficio mobile". I telai allungati venivano contrassegnati con la lettera L posta dopo quella del modello (quindi BL oppure EL). La più nota fu la versione "lunga", utilizzata soprattutto in edizione taxi, ma non mancarono cabriolet, coupé sportivi, furgoncini, camioncini e, negli anni della seconda guerra mondiale, coloniali e militari, anche con carrozzeria tipo torpedo/camionetta.
Il Regio Esercito adottò le versioni camioncino della Fiat 508C e della Fiat 1100. Quest'ultimo aveva carrozzeria parzialmente in legno e cassone posteriore, anch'esso in legno, di dimensioni 1540×1600×600 mm con 590 kg di portata. Da questo camioncino venne estrapolata da parte delle Officine Automobilistiche Regio Esercito (OARE) di Bologna un "semovente" contraereo: sul cassone della "musone" fu installata una mitragliatrice binata[2] Fiat Mod. 14/35 da 8 mm, montata sull'affusto della mitragliera Breda 20/65 Mod. 1935. Prodotta in 50 esemplari, fu assegnata alla 101ª Divisione motorizzata "Trieste" ed impiegata sul fronte nordafricano per la scorta antiaerea delle colonne motorizzate.
Dal telaio della 1100/103, oltre a un taxi (che non ebbe successo) e ai consueti camioncini e furgoncini, derivò anche una versione trasporto merci, la 1100 T, che ottenne risultati lusinghieri di vendita, soprattutto fra i venditori ambulanti, grazie a una buona capacità di carico.
Il Regio Esercito adottò le versioni camioncino della Fiat 508C e della Fiat 1100. Quest'ultimo aveva carrozzeria parzialmente in legno e cassone posteriore, anch'esso in legno, di dimensioni 1540×1600×600 mm con 590 kg di portata. Da questo camioncino venne estrapolata da parte delle Officine Automobilistiche Regio Esercito (OARE) di Bologna un "semovente" contraereo: sul cassone della "musone" fu installata una mitragliatrice binata[2] Fiat Mod. 14/35 da 8 mm, montata sull'affusto della mitragliera Breda 20/65 Mod. 1935. Prodotta in 50 esemplari, fu assegnata alla 101ª Divisione motorizzata "Trieste" ed impiegata sul fronte nordafricano per la scorta antiaerea delle colonne motorizzate.
Dal telaio della 1100/103, oltre a un taxi (che non ebbe successo) e ai consueti camioncini e furgoncini, derivò anche una versione trasporto merci, la 1100 T, che ottenne risultati lusinghieri di vendita, soprattutto fra i venditori ambulanti, grazie a una buona capacità di carico.
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