Dubai, 11 dic. (askanews) - "Condanniamo la pressione esercitata dall'Opep e dalle compagnie petrolifere internazionali affinché nessuna decisione sia presa sull'eliminazione progressiva dei combustibili fossili": lo ha dichiarato ad Afp Ghiwa Nakat, direttrice di Greenpeace per la regione Mena (Middle East and North Africa). Sempre più isolati, l'Arabia saudita e l'Iraq e i loro alleati esportatori di petrolio hanno espresso pubblicamente domenica le loro posizioni ostili a tutti gli obiettivi per un'uscita graduale dai combustibili fossili nell'accordo finale della Cop28, che si conclude martedì 12 dicembre a Dubai."Affinché questo summit sia considerato storico, come si è augurata la presidenza della Cop, ci aspettiamo tutti una riduzione progressiva dei combustibili fossili entro il 2030. E ovviamente una eliminazione giusta e finanziata di tutti i combustibili fossili entro il 2050"."Ovviamente condanniamo la pressione esercitata dall'Opep o da qualsiasi compagnia petrolifera, perché sappiamo che anche le compagnie petrolifere internazionali esercitano delle pressioni affinché non sia presa alcuna decisione sull'eliminazione progressiva dei combustibili fossili. Ovviamente lo condanniamo e ieri abbiamo chiesto all'Arabia saudita di sostenere la presidenza della Cop e gli Emirati arabi uniti per avere una decisione storica a questo summit a Dubai per l'eliminazione progressiva e giusta di tutte le forme di combustibili fossili", ha affermato ricordando che sarà impossibile limitare il surriscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius senza eliminare progressivamente i combustibili fossili.
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