Io tigro tu tigri egli tigra

  • anno scorso
Un autotrasportatore di nome Elia, che usa un motocarro elaborato come una vettura da corsa, si fa assumere come cameriere in una casa di ricchi industriali, rimasti senza personale dopo che hanno licenziato la cuoca e il cameriere. Qui stringe amicizia con il suo principale di nome Caminito, con cui inizia a progettare l'omicidio della moglie. Anche se il piano è stato studiato bene, la moglie non muore, anzi muore il suo amante, l'ufficiale dei carabinieri amico della coppia, che in quel momento si trovava a letto con lei.
Rimasta viva, deve quindi evitare lo scandalo dando dei soldi e mantenendo suo marito e il cameriere. Sfortunatamente per questi ultimi, la moglie trova il progetto della sua uccisione, e i due si trovano nei guai.
Della Spigola è uno scrittore di fantascienza che non riesce ad avere rapporti con la moglie. Prova invano a travestirla da personaggio spaziale, ma va in bianco. Ironia della sorte, gli alieni protagonisti dei romanzi di Della Spigola esistono realmente e lo rapiscono. Per accertarsi lo sottopongono a dei test molto strani, tra cui quello della temperatura del loro pianeta natale Phobos (uno dei due satelliti naturali di Marte in cui vivono), uno per la resistenza alla forza centrifuga, sull'intelligenza, e da quest'ultimo deducono che il suo quoziente intellettivo era pari a quello di una formica presente sul loro pianeta.
Notando la sua incapacità decidono quindi di utilizzarlo, con scarso successo, per la riproduzione con la Regina Nera di Phobos (descritta nei suoi romanzi come una donna bellissima), che si rivela una creatura orrenda. Della Spigola viene riportato sulla Terra e immediatamente racconta l'accaduto ai suoi colleghi, ma non viene creduto e anzi, portato in manicomio. A sorpresa, i due operatori del TSO sono marziani sotto mentite spoglie.
Roberto Micozzi, un giovane di Roma, riceve disilluso la cartolina per la visita di leva. Corre subito dall'amica Italia, prostituta a cui è legato, pregandola ingenuamente di raccomandarlo "nelle alte sfere" che lei conosceva, per un riformamento, finendo invece arruolato nel 5º reggimento Bersaglieri. In un'esercitazione di guerra, ritrovatosi casualmente al comando di un manipolo di trenta sbandati ed ignaro della posizione e degli ordini dei suoi superiori, simula uno scenario di guerra ed inconsapevolmente ordina di entrare in Svizzera. Dopo uno screzio con un allevatore, il gruppo decide di andare in città per comprare sigarette (vestiti ed organizzati in assetto di guerra) ed entrano a Bellinzona.

Le vedette elvetiche avvertono l'alto comando, interpretando il fatto come un'invasione in atto. La notizia si gonfia: ai generali elvetici è riferito che sono tremila; perfino la Televisione svizzera annuncia "tre milioni di bersaglieri italiani in assetto di guerra" entrati nel Ticino. L'allarme è generale e il governo locale richiama tutto l'esercito.

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