La “collina della vergogna”, adesso, è sotto sequestro. Non è passata inosservata la vergogna del cimitero di Salerno: lo sdegno e l’indignazione che ha suscitato ai visitatori del camposanto di Brignano non sono sfuggiti neanche ai carabinieri del Noe di Salerno, guidati dal tenente Andrea Grasso , che hanno posto i sigilli all’area della struttura comunale dove, nel corso del tempo, sono stati accatastati senza alcuna precauzione - igienica e della dignità delle persone - i resti delle esumazioni. Inoltre, in seguito al provvedimento di sequestro, risulterebbe indagata anche una persona: sulle indagini vige il massimo riserbo ma, intanto, il sequestro non è certo passato inosservato.
Attualmente, infatti, davanti al cancello che delimita il piazzale dove è stato accatastato il materiale di risulta delle operazioni di esumazione c’è un cartello che segnala l’intervento dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico e dell’autorità giudiziaria. Un’area che non è affatto nascosta: la “collina della vergogna”, infatti, si trova a pochi metri dall’ingresso principale del cimitero di Brignano e proprio accanto alla struttura monumentale. Il piazzale era accessibile soltanto ai dipendenti ma, dall’alto, è ben visibile. E non c’è immagine che renda bene la sensazione di macabro orrore che crea la vista della “collina della vergogna”: un numero indecifrabile di bare fatte a pezzi e di sacchi bianchi contenenti altri pezzi di bare. Accatastate ci sono anche quelle in zinco. Tra i pezzi si intravedono ancora i decori, le croci che decoravano queste bare che andrebbero smaltite in maniera completamente differente.
Adesso, dopo l’intervento dei carabinieri, lo smaltimento di questi rifiuti speciali si sta eseguendo correttamente: davanti all’area sequestrata, infatti, c’è una sorta di container dove vengono riposti i resti delle esumazioni. Una volta riempito (o quando si arriva a “quota 100”) deve arrivare un mezzo adeguato che porta via questi rifiuti che devono essere tratta in maniera particolare. (Eleonora Tedesco)
Attualmente, infatti, davanti al cancello che delimita il piazzale dove è stato accatastato il materiale di risulta delle operazioni di esumazione c’è un cartello che segnala l’intervento dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico e dell’autorità giudiziaria. Un’area che non è affatto nascosta: la “collina della vergogna”, infatti, si trova a pochi metri dall’ingresso principale del cimitero di Brignano e proprio accanto alla struttura monumentale. Il piazzale era accessibile soltanto ai dipendenti ma, dall’alto, è ben visibile. E non c’è immagine che renda bene la sensazione di macabro orrore che crea la vista della “collina della vergogna”: un numero indecifrabile di bare fatte a pezzi e di sacchi bianchi contenenti altri pezzi di bare. Accatastate ci sono anche quelle in zinco. Tra i pezzi si intravedono ancora i decori, le croci che decoravano queste bare che andrebbero smaltite in maniera completamente differente.
Adesso, dopo l’intervento dei carabinieri, lo smaltimento di questi rifiuti speciali si sta eseguendo correttamente: davanti all’area sequestrata, infatti, c’è una sorta di container dove vengono riposti i resti delle esumazioni. Una volta riempito (o quando si arriva a “quota 100”) deve arrivare un mezzo adeguato che porta via questi rifiuti che devono essere tratta in maniera particolare. (Eleonora Tedesco)
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