Mostra Venezia, Garrone: "Ecco l'Odissea contemporanea dei migranti"

  • anno scorso
Transcript
00:00 Io, Capitano, di Matteo Carrone, in concorso a Venezia 80, è uno dei film più attesi.
00:09 È un'opera emozionante con un doppio registro, straziante sulla realtà delle migrazioni,
00:17 ma anche poetica, immaginifica, un film d'autore.
00:21 Nel raccontare l'odissea di due ragazzi dal Senegal che vogliono arrivare alla fortezza Europa.
00:29 Come è nato l'inizio, l'idea, il plot per questa storia?
00:34 L'idea è nata dal desiderio di mostrare tutta una parte del viaggio che di solito si conosce ma che non si è mai vista.
00:43 Quindi l'idea di cambiare l'angolazione, fare una sorta di controcampo, mettere la macchina a presa
00:49 puntata dall'Africa verso l'Europa e raccontare in soggettiva l'esperienza
00:56 che questi due ragazzi vivono attraversando l'Africa con tutti i vari stati d'animo che attraversano,
01:02 momenti di gioia, momenti di disperazione.
01:05 Quindi raccontare questo viaggio epico, perché loro sono i portatori dell'epica contemporanea,
01:15 questa odissea contemporanea, raccontarla dal loro punto di vista,
01:21 per cercare di far rivivere allo spettatore questa esperienza.
01:24 Questo è stato il nostro percorso, fare un film, cercare di fare questo film insieme.
01:37 Sappiamo che il cinema è una forma d'arte collettiva,
01:41 però nel caso specifico io sono entrato in una cultura che non era la mia,
01:45 con mille dubbi, mille preoccupazioni, mille ansie, perché sappiamo quanto è pericoloso.
01:51 Abbiamo visto tante volte i registi venire a fare film,
01:55 oppure venire a fare film qua in Italia e scivolare in tutta una serie di stereotipi, di cliché,
02:01 quindi avevo paura di fare la stessa fine in Africa.
02:07 "Dove voglio andare, dove voglio andare"
02:12 "Voglio andare in Europa"
02:13 "Dove voglio andare, dove voglio andare"
02:17 "Mamma, non ho capito, non ho capito"
02:19 "Se non voglio andare"
02:21 "Se non vuoi fare un autografo, non vuoi fare un autografo"
02:26 "Dove voglio andare"
02:27 "Mamma, voglio parlare"
02:29 "Quindi qui sono, qui voglio essere, qui ho la mia immagine"
02:32 Allora chiedo cosa rappresenta questo film.
02:37 Si, il film rappresenta l'immigrazione clandestina.
02:44 Si, questo rappresenta che si vede cosa rischiano gli immigrati a fare questi viaggi di immigration,
02:51 nel deserto, in mare e tutto.
02:55 Quindi questa è la cosa che lui rappresenta di fare questo film.
03:02 Cosa succede realmente su queste strade per finire il viaggio.
03:18 Si, questo mostra cosa succede quando si fa vedere a tutta la gente, a tutto il mondo,
03:25 cosa praticamente gli immigrati attraversano
03:29 e fa anche il messaggio a loro che ci sono dei rischi, delle sofferenze,
03:33 in mare, nel deserto, di questo tragetto che si fa.
03:45 Hai paura, hai pensato al rischio di strumentalizzazioni politiche.
03:53 E' un po' dietro l'angolo quando tocchi questi temi così brucianti di attualità.
04:00 Il tema che tocco in realtà è un archetipo,
04:05 è il viaggio che da sempre esiste,
04:09 verso una terra promessa,
04:11 il viaggio da un paese più povero, va, cerca di andare verso un paese più ricco.
04:16 Poi noi siamo italiani, siamo un popolo di migranti.
04:20 E poi fondamentalmente c'è come una domanda che loro si pongono,
04:26 a cui non riescono a dare una risposta e che ha a che vedere proprio con l'ingiustizia,
04:30 cioè col fatto perché dei nostri coetanei possono venire liberamente in vacanza in Senegal
04:38 e parlano anche la stessa lingua, spesso il francese o l'inglese.
04:42 E noi, se vogliamo andare lì, dobbiamo rischiare la vita.
04:47 Per quale motivo?
04:49 [Musica]

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