Roma (askanews) - Roschdy Zem ha pensato a Ettore Scola e Vittorio De Sica quando ha scritto, insieme alla regista e sceneggiatrice Maiwenn, il suo "Ritratto di famiglia", nei cinema dal 31 agosto. L'attore e regista francese di origine marocchina, uno dei protagonisti del cinema d'oltralpe, ha preso spunto da una storia personale per raccontare una famiglia con la sua complessità, le sue nevrosi, l'amore e in conflitti, in forma di commedia intensa e raffinata.Zem interpreta un giornalista televisivo affermato e egocentrico il cui fratello, interpretato da Sami Bouajila, prima pacato e altruista, dopo un trauma cranico perde ogni filtro e diventa irriconoscibile, iracondo, senza filtri. Le sue verità metteranno in crisi tutti i legami familiari ma faranno anche rinsaldare la solidarietà fra i suoi membri, e scoprire nuove dinamiche. Nel suo film Zem racconta molto di una famiglia allargata di francesi di origine marocchina, di seconda e terza generazione, ma non fa della religione o della loro cultura l'elemento principale della storia. Portando avanti una rappresentazione cinematografica priva di cliché e luoghi comuni, di cui spesso sono piene le commedie francesi e italiane che toccano, in qualche modo, il tema dell'immigrazione.
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