Triennale Milano, Marco Sammicheli racconta La parola di Sottsass

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00:00 Ettore Sozzas, la parola, è il terzo episodio di una saga, diciamo così, cominciata nel dicembre
00:09 del 2021, quando Stefano Boeri, presidente di Triennale, ha deciso di dedicare una sala del
00:14 palazzo in maniera permanente a Ettore Sozzas. Una dedica anche voluta, perché Barbara Radice
00:21 ha donato a Triennale l'interno di Casa Lana, una casa del 1963 che Sozzas disegnò per il suo
00:30 stampatore litografo. Noi l'abbiamo smontata e rimontata qui con un intento filologico e quasi
00:36 archeologico e intorno alla casa, in questa sala, costruiamo ogni sei mesi un'ostra che parte da un
00:45 pretesto narrativo offerto dalla casa e ci aiuta a raccontare, a fare luce su una vicenda creativa
00:53 di Sozzas. Dopo strutture, colore e il calcolo, il terzo episodio della saga si intitola "La Parola",
00:59 perché sin dall'inizio della sua carriera Sozzas ha anche esercitato la sua creatività nella
01:06 letteratura. Letteratura che aveva diverse forme, dal diario all'invettiva, dal commento all'articolo
01:13 giornalistico, dal saggio fino al graffito. La mostra ha una serie di interpretazioni immaginate
01:21 da Cristofrado, l'Art Director della mostra, che con il salto di scala offrono lungo le pareti
01:27 perimetrali della casa e della sala alcuni lavori che poi in originale sono appesi alle pareti.
01:33 Dai calligrafi del 1996 pensati per la galleria Bischoffberger, una serie di segni che appunto
01:40 vanno alla radice della parola, a tacquini, a retri di buste che ospitavano illustrazioni poi
01:49 finite sulle pagine di giornali internazionali. C'è un lavoro del 1966, "Il nome dell'amore",
01:56 dove già si intravede un aspetto della cultura di Sozzas, che è quello per cui le parole possono
02:02 essere come nella cultura dei graffiti, non una didascalia ma uno statement, un'occasione per
02:07 misurare con lo spazio un concetto che poi si riverbera nell'arte.
02:13 [Musica]

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