Musica, il diciottesimo anno di Amiata Piano Festival

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Cinigiano (Gr), 22 mag. (askanews) -Trasversalità e sorpresa: sono le parole più adatte per descrivere Amiata Piano Festival, la creatura del pianista Maurizio Baglini e della violoncellista Silvia Chiesa, il cui virtuosismo e curiosità sperimentale sono noti in tutto il mondo. Il Festival compie 18 anni e, dopo le limitazioni imposte dalla pandemia, finalmente il Forum Fondazione Bertarelli può tornare ad offrire un mix completo di musica, natura, degustazioni e convivialità; lo spiega proprio Silvia Chiesa. "Da quest'anno" dice "avremo la capacità della sala piena, quindi potremo ospitare il pubblico più numeroso che si può, e poi abbiamo ripristinato la degustazione con i vini della cantina Colle Massari, un momento non solo piacevole perché sono vini straordinari, ma perché è un momento in cui le persone che hanno ascoltato il concerto possono incontrare gli artisti, fare due chiacchiere, due domande e questa cosa piace molto al nostro pubblico perché possono finalmente avere un contatto più diretto con l'artista che non in tutte le sale da concerto è possibile avere".Ad aprire il Festival la nona sinfonia di Beethoven, nella difficilissima trascrizione di Franz Liszt, che ormai Baglini ha fatto sua. Impossibile riassumere il programma, che va dall'inedita orchestrazione della sonata in fa maggiore op. 6 di Strauss, voluta da Silvia Chiesa e curata da Giovanni Veneri, allo Schubert segreto raccontato da Michele Placido, e poi, ancora, il Quartetto Klimt, Mendehlsson, un tributo a Bernstein fino al concerto di Natale del 9 dicembre.Spiega Baglini: "Ci saranno poi le tre tranche abituali, quindi Baccus, Euterpe e Dionisus, e all'insegna della musica da camera, ma anche un ritorno finalmente del palinsesto sinfonico. Credo di poter dire che siano tutte proposte trasversali, in cui vengono affrontati quattro, cinque secoli di musica, senza escludere alcun tipo di piacere, di genere, di gusto, anche per i non addetti ai lavori, anche perché il Festival è nato come proposito di sviluppo sociologico e culturale di un intero territorio. E soprattutto in questo splendido Forum Bertarelli possiamo davvero beneficiare di un'acustica più unica che rara, ma ci sono anche delle primizie".Prossimamente, il Festival si arricchirà delle cene nella tenuta Montecucco, rigorosamente in compagnia degli artisti.

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