Roma, 29 mar. (askanews) - Dall'Emilia Romagna alla Calabria. Venti cervi italici sono stati rilasciati nel Parco Naturale Regionale delle Serre e nelle riserve naturali circostanti. Venivano dal Bosco della Mesola, in provincia di Ferrara, ultimo areale residuo della sottospecie autoctona dell'Italia, decimata nel corso degli anni dalla trasformazione degli habitat e dalla caccia.L'"operazione cervo italico" è realizzata con carabinieri forestale e coordinata da Wwf Italia. I cervi, dopo la delicata cattura, sono stati trasferiti in sicurezza a oltre mille chilometri di distanza; sono sottoposti a monitoraggio con collari satellitari che permettono la verifica dei loro spostamenti, dei tassi di sopravvivenza e di riproduzione, e delle eventuali cause di mortalità. Ogni anno, fino al 2025 ne saranno catturati e rilasciati nella nuova area identificata 20 individui.La missione è salvare dall'estinzione una sottospecie unica: tutti i cervi presenti in Italia sono infatti cervi europei (Cervus elaphus hippelaphus) introdotti dal secondo dopoguerra e oggi in progressiva espansione. La Riserva Naturale Statale "Bosco della Mesola" ha conservato fino a oggi gli ultimi 300 esemplari di cervo italico. Una popolazione da tutelare e a rischio per lo scarso numero di esemplari, l'elevato tasso di consanguineità del nucleo residuo e la competizione con il daino, che, se presente in gran numero, può limitare l'utilizzo delle risorse per i cervi.Il progetto è reso possibile grazie al finanziamento di Regione Calabria e ai fondi raccolti da WWF Italia, grazie al supporto di Arcaplanet e di altri sostenitori. L'attività si inserisce nella Campagna ReNature del WWF la cui missione è quella di invertire la perdita di specie e habitat, tutelare e ripristinare la Natura per conseguire entro il 2030 l'obiettivo di un mondo nature positive, come sancito dalle principali convenzioni internazionali.
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