https://www.pupia.tv - Intervento dei Vigili del fuoco nella zona di Monte Legnone (Lecco) dove un jet militare M346 è precipitato nella mattinata del 16 marzo, al confine con le province di Sondrio e Bergamo. Uno dei due piloti è stato tratto in salvo con un elicottero dai Vigili del Fuoco, l'altro purtroppo è deceduto.
Il velivolo, secondo quanto si è appreso, non appartiene all’Aeronautica militare, ma era in fase di collaudo post produzione. I piloti, uno italiano e uno americano, collaudatori di Leonardo spa e aziende private, si sono paracadutati. Quello sopravvissuto è stato individuato poco dopo su un balcone di roccia ed è stata avviata una missione per recuperarlo in fondo a un canalone.
Il jet avrebbe preso fuoco in volo, per poi schiantarsi, intorno alle 11.40, sula cima più alta del Lecchese, a quota 2.600 metri, vicino all’abitato di Pagnona. Il boato è stato percepito distintamente in tutta la zona. Una densa nube nera si è alzata dal monte Legnone ed è visibile a diversi chilometri di distanza. Sul posto sono intervenuti due elicotteri del 118, da Como e Milano. Il primo è atterrato a Dervio (Lecco), il secondo ha iniziato a perlustrare la zona. Sono stati mobilitati anche i vigili del fuoco di Lecco e di Sondrio.
L’aereo è partito dalla base di Venegono (Varese). Si tratta, nello specifico, di un Alenia Aermacchi T-346A di Leonardo spa, con registrazione MM 55218. Fonti spiegano che il velivolo stava effettuando un volo di collaudo in uno spazio aereo militare dedicato nella parte superiore del lago. Secondo la nostra Aeronautica il bireattore T-346A è l’addestratore pre-operativo più avanzato oggi esistente al mondo: comandi completamente digitali, apertura alare di 9,7 metri, il jet può raggiungere una velocità massima di 1.090 chilometri orari volando a bassa quota. (18.03.22)
Il velivolo, secondo quanto si è appreso, non appartiene all’Aeronautica militare, ma era in fase di collaudo post produzione. I piloti, uno italiano e uno americano, collaudatori di Leonardo spa e aziende private, si sono paracadutati. Quello sopravvissuto è stato individuato poco dopo su un balcone di roccia ed è stata avviata una missione per recuperarlo in fondo a un canalone.
Il jet avrebbe preso fuoco in volo, per poi schiantarsi, intorno alle 11.40, sula cima più alta del Lecchese, a quota 2.600 metri, vicino all’abitato di Pagnona. Il boato è stato percepito distintamente in tutta la zona. Una densa nube nera si è alzata dal monte Legnone ed è visibile a diversi chilometri di distanza. Sul posto sono intervenuti due elicotteri del 118, da Como e Milano. Il primo è atterrato a Dervio (Lecco), il secondo ha iniziato a perlustrare la zona. Sono stati mobilitati anche i vigili del fuoco di Lecco e di Sondrio.
L’aereo è partito dalla base di Venegono (Varese). Si tratta, nello specifico, di un Alenia Aermacchi T-346A di Leonardo spa, con registrazione MM 55218. Fonti spiegano che il velivolo stava effettuando un volo di collaudo in uno spazio aereo militare dedicato nella parte superiore del lago. Secondo la nostra Aeronautica il bireattore T-346A è l’addestratore pre-operativo più avanzato oggi esistente al mondo: comandi completamente digitali, apertura alare di 9,7 metri, il jet può raggiungere una velocità massima di 1.090 chilometri orari volando a bassa quota. (18.03.22)
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