Vicenza, frode fiscale per l'assunzione di badanti e infermieri (11.03.22)

  • 2 anni fa
https://www.pupia.tv - I finanzieri del comando provinciale di Vicenza, con il coordinamento della procura di Roma – annuncia una nota della Finanza – hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca emesso dal tribunale di Roma capitolino, per oltre 39 milioni di euro, nei confronti di 19 società, nonché di venti persone fisiche indagate per frode fiscale.

Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle della compagnia di Schio, hanno tratto origine dalla presentazione di un esposto al reparto, da parte di una badante attiva nell’Alto Vicentino, la quale segnalava di essere stata costretta, da un dipendente di un’agenzia di Padova, a corrispondere una somma di denaro all’atto dell’assunzione e della percezione del primo stipendio.

I successivi accertamenti dei militari permettevano di far luce su una vasta frode fiscale che si celava dietro l’operatività di tale agenzia. Nonostante questa fosse il front office sul territorio per la fornitura di manodopera, le badanti erano formalmente inquadrate all’interno di società cooperative, con sede legale a Roma e operativa a Milano, ma di fatto inesistenti. Erano, difatti, evasori totali, e formalmente amministrate da soggetti prestanome; inoltre, le sedi romane e milanesi dichiarate sono risultate del tutto fittizie (in alcuni casi, il numero civico era persino inesistente).

Sono state individuate – prosegue la nota – 17 società cooperative attive in tutto il territorio nazionale in svariati settori economici di fornitura di manodopera: al loro interno non erano inquadrate solo badanti, ma anche infermieri, personale paramedico, autotrasportatori, braccianti stagionali e operai edili, per oltre 3.000 posizioni lavorative comunicate, risultate tutte irregolari.
Sul territorio veneto spiccava l’operatività della principale società cooperativa che in pochi anni ha inquadrato oltre 1.400 badanti attraverso le collegate agenzie di Padova, Vicenza, Camposampiero (Pd) e Dolo (Ve), realizzando un volume d’affari di oltre 5 milioni di euro.

Le società cooperative hanno ricevuto e utilizzato in dichiarazione, ai fini dell’Iva, fatture per operazioni oggettivamente inesistenti per 27 milioni di euro emesse da parte di due società di capitali attive nel settore immobiliare, qualificabili come imprese cartiere, le quali a loro volta, prive di struttura economica, hanno operato in spregio degli obblighi dichiarativi e di versamento; in alternativa, le Cooperative hanno artificiosamente inserito nei modelli Iva operazioni passive del tutto inesistenti. Complessivamente, sono state individuate indebite compensazioni per oltre 8 milioni di euro. (11.03.22)

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