https://www.pupia.tv - I finanzieri del comando provinciale di Genova, nell’ambito di un’attività di verifica fiscale condotta sotto il coordinamento della locale Procura nei confronti di un’associazione sportiva dilettantistica, con sede a Lavagna, hanno accertato come la stessa abbia emesso fatture parzialmente false per servizi di sponsorizzazione per un ammontare pari a 461.250 euro nei confronti di 4 imprese operanti nel Tigullio al fine di consentire a queste l’evasione delle imposte sui redditi e dell’Iva.
Le attività ispettive, svolte dai militari della dipendente compagnia di Chiavari, hanno consentito di accertare che l’associazione sportiva avesse sistematicamente emesso fatture per operazioni parzialmente inesistenti, aumentandone l’importo, in relazione a prestazioni di sponsorizzazione rese in favore di diverse imprese del Tigullio. Le fatture “gonfiate” permettevano agli sponsor, utilizzatori delle stesse, di dedurre un maggiore imponibile di quello pagato e di detrarre maggiore Iva. L’associazione, potendo vantare su un regime fiscale agevolato che permette il pagamento delle imposte sulla base di una percentuale dei ricavi, una volta incassate le somme, restituiva parte delle stesse alle aziende sponsorizzatrici.
Le uscite finanziarie dell’associazione sportiva venivano giustificate attraverso pagamenti mai avvenuti di compensi/rimborsi spese ad atleti e dirigenti sportivi e grazie a tale modus operandi consentivano all’associazione sportiva che ha emesso i documenti e alle 4 imprese beneficiarie della frode, di ottenere un indebito risparmio di imposte, dirette ed indirette, pari ad 258.962 euro.
Per tali ragioni, il soggetto emettitore e i rappresentanti legali delle imprese utilizzatrici, sono stati denunciati per i reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti alla Procura di Genova, ed inoltre, l’autorità giudiziaria ha chiesto ed ottenuto dal giudice per le indagini preliminari del tribunale ligure l’emissione di un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche per equivalente, dei beni nella disponibilità dei soggetti sottoposti alle indagini. L’esecuzione di tale provvedimento ha permesso di sottoporre a sequestro beni mobili e immobili per un valore di 240.163 euro. (17.02.22)
Le attività ispettive, svolte dai militari della dipendente compagnia di Chiavari, hanno consentito di accertare che l’associazione sportiva avesse sistematicamente emesso fatture per operazioni parzialmente inesistenti, aumentandone l’importo, in relazione a prestazioni di sponsorizzazione rese in favore di diverse imprese del Tigullio. Le fatture “gonfiate” permettevano agli sponsor, utilizzatori delle stesse, di dedurre un maggiore imponibile di quello pagato e di detrarre maggiore Iva. L’associazione, potendo vantare su un regime fiscale agevolato che permette il pagamento delle imposte sulla base di una percentuale dei ricavi, una volta incassate le somme, restituiva parte delle stesse alle aziende sponsorizzatrici.
Le uscite finanziarie dell’associazione sportiva venivano giustificate attraverso pagamenti mai avvenuti di compensi/rimborsi spese ad atleti e dirigenti sportivi e grazie a tale modus operandi consentivano all’associazione sportiva che ha emesso i documenti e alle 4 imprese beneficiarie della frode, di ottenere un indebito risparmio di imposte, dirette ed indirette, pari ad 258.962 euro.
Per tali ragioni, il soggetto emettitore e i rappresentanti legali delle imprese utilizzatrici, sono stati denunciati per i reati di emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti alla Procura di Genova, ed inoltre, l’autorità giudiziaria ha chiesto ed ottenuto dal giudice per le indagini preliminari del tribunale ligure l’emissione di un provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche per equivalente, dei beni nella disponibilità dei soggetti sottoposti alle indagini. L’esecuzione di tale provvedimento ha permesso di sottoporre a sequestro beni mobili e immobili per un valore di 240.163 euro. (17.02.22)
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