Pandit Shivkumar Sharma è considerato il miglior suonatore indiano vivente di santūr (o santoor) e a lui va riconosciuto il grande merito di aver riplasmato la storia di questo strumento della musica popolare del Kashmir sancendo la sua inclusione nella musica classica indostana. Il santūr è uno strumento a corde percosse o pizzicate, molto diffuso in Medio Oriente e conosciuto originariamente in India con il nome di śatatantrī vīnā (liuto a cento corde).
Shivkumar (1938-) nacque in Jammu (regione dell’India settentrionale) e cominciò il suo percorso di apprendimento musicale all’età di cinque anni con lo studio del canto e dei tablā. All’età di tredici anni, grazie all’incoraggiamento del padre, iniziò lo studio del santūr. Shivkumar ha elevato e raffinato l’arte di questo speciale strumento precedentemente destinato alla musica popolare e alla musica Sufi (misticismo islamico) e nel corso della propria carriera ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti e premi in India e all’estero. Parallelamente ad una straordinaria carriera concertistica, egli si è dedicato alla composizione di musica per il cinema collaborando con Pandit Hariprasad Chaurasia, virtuoso di flauto bāṅsurī.
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