Lecce - 350 chili di droga nel doppiofondo della barca (15.06.20)

  • 4 anni fa
https://www.pupia.tv - Nel corso di un’operazione di servizio volta al contrasto del traffico internazionale di sostanze stupefacenti, le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Lecce hanno inferto un duro colpo al narcotraffico internazionale che trova nella penisola salentina uno snodo cruciale dei propri affari essendo, per la sua posizione geografica, la porta d’Oriente dell’Europa.

Le attività sono state svolte dai militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Lecce, che all’esito di alcuni riscontri investigativi hanno immediatamente intensificato il dispositivo di pattugliamento lungo il litorale salentino-adriatico, con lo scopo di intercettare eventuali carichi “sospetti” provenienti dall’altra sponda dell’Adriatico, complice le belle giornate dell’ultimo periodo, ideali per mimetizzarsi tra bagnanti e diportisti. Veniva così individuata un’imbarcazione che, giunta in località Torre Chianca (Lecce), si faceva largo tra i numerosi bagnati intenti a godere della bella giornata estiva, venendo prontamente recuperata da un fuoristrada, caricata su un carrello per essere poi trasportata altrove. La forma dello scafo però insospettiva i finanzieri, lasciando presumere che potesse essere stata modificata per creare un doppiofondo, anche se apparentemente attrezzata con reti e canne da pesca.

E’ stato, quindi, rapidamente attivato un pedinamento nella zona facendo affluire altre pattuglie in borghese, consentendo di circoscrivere un’area delle operazioni nei pressi di un’abitazione privata posta nell’agro retrostante la località litoranea di approdo dello scafo che veniva rapidamente ricoverato e nascosto da sguardi indiscreti. I finanzieri del Gico di Lecce hanno “cinturato” l’area mimetizzandosi tra la macchia mediterranea, pronti per il blitz. Al momento dell’irruzione, un grosso fuoristrada con a bordo due complici ha iniziato una rocambolesca fuga ad alta velocità tra le strade sterrate di Torre Chianca, speronando una delle auto di servizio che si era posta di ostacolo per bloccarne la fuga che riusciva, con manovra repentina, ad evitare un urto frontale ad altissima velocità.

L’inseguimento proseguiva su un breve tratto di strada provinciale, prima che il grosso fuoristrada si lanciasse tra le strade di campagna per sfuggire alla caccia, ma a causa dello scoppio di uno pneumatico, veniva abbandonato dai due occupanti che si davano alla fuga a piedi. Uno veniva inseguito dai militari e prontamente bloccato, l’altro si dava alla macchia sfruttando la folta e impervia vegetazione del luogo. Dopo alcune ore di ricerca il fuggitivo, individuato dai militari che avevano continuato a dargli incessantemente la caccia tra la vegetazione e tra i campi, tentava nuovamente la fuga tuffandosi in una palude dell’agro di Borgo Grappa, nelle campagne leccesi, ma veniva ugualmente raggiunto e bloccato in acqua dai militari mentre tentava di immergersi per far perdere le proprie tracce.

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