Polonia, il presidente contro il suo stesso partito: "incostituzionale la riforma della giustizia"
Migliaia di persone hanno di nuovo manifestato a Varsavia contro il progetto di riforma della giustizia. Si sono radunate davanti al palazzo del presidente per chiedere al capo di Stato Andrzej Duda di rigettare tutte e tre le leggi di riforma e non solo due.
Duda questo lunedì ha inaspettatamente comunicato il veto sulle norme riguardanti il consiglio superiore della magistratura e la corte suprema. “Ho pensato che il presidente ha fatto molto bene. Si vede che lentamente, almeno è ciò che penso, si sgancia da Kaczynski” – dice un manifestante.
Duda ha preso la sua decisione dopo giorni di proteste di piazza dando un segnale politico enorme. Infatti il capo dello Stato è membro di ‘diritto e giustizia’ il partito di governo euroscettico e ultraconservatore che ha proposto la riforma, partito presieduto appunto da Kaczynski. Il presidente ha fatto sapere che il veto è legato al dubbio profilo costituzionale delle leggi e che a breve presenterà delle controproposte. Il primo ministro Beata Szydlo, tuttavia, ha detto che il governo non cederà, va avanti col progetto. Non è chiaro ancora come, perché non c‘è una maggioranza parlamentare abbastanza ampia per ribaltare il veto.
Duda questo lunedì ha inaspettatamente comunicato il veto sulle norme riguardanti il consiglio superiore della magistratura e la corte suprema. “Ho pensato che il presidente ha fatto molto bene. Si vede che lentamente, almeno è ciò che penso, si sgancia da Kaczynski” – dice un manifestante.
Duda ha preso la sua decisione dopo giorni di proteste di piazza dando un segnale politico enorme. Infatti il capo dello Stato è membro di ‘diritto e giustizia’ il partito di governo euroscettico e ultraconservatore che ha proposto la riforma, partito presieduto appunto da Kaczynski. Il presidente ha fatto sapere che il veto è legato al dubbio profilo costituzionale delle leggi e che a breve presenterà delle controproposte. Il primo ministro Beata Szydlo, tuttavia, ha detto che il governo non cederà, va avanti col progetto. Non è chiaro ancora come, perché non c‘è una maggioranza parlamentare abbastanza ampia per ribaltare il veto.
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