Sergej Ejzenštejn: Sciopero! (1925) - Sequenza finale

  • 7 years ago
Sergej Ejzenštein, in un primo momento, intese il montaggio come l'essenza stessa del cinema, la sua specificità rispetto alle altri arti più tardi, però, estese le sue teorie sul montaggio anche a queste finendo con il definirlo l'elemento proprio di qualsiasi creazione artistica, presente nella poesia come nella pittura. Negli scritti redatti nel '29 egli chiarisce la sua idea di montaggio, inteso secondo la dialettica marxista, come scontro di due elementi antitetici dalla cui sintesi sarebbe scaturito un terzo concetto che avrebbe superato entrambi è ciò che definisce montaggio delle attrazioni: "L'attrazione è per noi, qualsiasi fatto presentato (azione, oggetto, fenomeno, combinazione consapevole etc.) noto e verificato, inteso come impulso che esercita un determinato effetto sull'attenzione e l'emozione dello spettatore, e che connesso con altri fatti. è capace di orientare l'emozione dello spettatore in una determinata direzione indicata al fine che lo spettacolo si propone"
L'esempio più chiaro è quello della sequenza finale di Sciopero! (1925), che segnò il suo esordio alla regia. In questa sequenza, alle immagini degli operai scioperanti che cadono sotto gli spari della milizia, Ejzenštein alterna scene che mostrano dei macellai uccidere un bue.
http://www.brevestoriadelcinema.org/storia-del-cinema/04-gli-anni-venti/04-3-la-scuola-del-montaggio-sovietico/

Recommended