A Kiev sono sotto processo cinque ex agenti delle forze speciali antisommossa ucraine accusati della strage di Maidan. L’ex presidente Viktor Yanukovich è stato sentito come teste in collegamento video dalla Russia. L’udienza è stata procrastinata a causa dell’assenza dei cinque imputati, impossibilitati a raggiungere il tribunale a causa di una protesta di un gruppo di nazionalisti.
Ianukovich si è degno indignato e ha accusato le autorità di Kiev di essere dietro la decisione di spostare l’udienza e di non volere che sia fatta luce sulla strage: “Sono interessato a che sia stabilita la verità in questo caso”, ha dichiarato Yanukovich. “Quello che vediamo è che la destra radicale è contro i principi di Maidan e agisce al di fuori della legge in Ucraina. E fa tutto questo con il consenso delle autorità”.
La rivolta di Maidan portò al cambio di regime nel febbraio 2014 con la fuga dell’allora presidente Ianukovich che si è rifugiato in Russia dopo aver perso il potere. Negli scontri tra manifestanti e polizia sono morte oltre 100 persone. Alla rivolta di Maidan è seguita l’annessione della Crimea e la guerra nell’Est dell’Ucraina.
Ianukovich si è degno indignato e ha accusato le autorità di Kiev di essere dietro la decisione di spostare l’udienza e di non volere che sia fatta luce sulla strage: “Sono interessato a che sia stabilita la verità in questo caso”, ha dichiarato Yanukovich. “Quello che vediamo è che la destra radicale è contro i principi di Maidan e agisce al di fuori della legge in Ucraina. E fa tutto questo con il consenso delle autorità”.
La rivolta di Maidan portò al cambio di regime nel febbraio 2014 con la fuga dell’allora presidente Ianukovich che si è rifugiato in Russia dopo aver perso il potere. Negli scontri tra manifestanti e polizia sono morte oltre 100 persone. Alla rivolta di Maidan è seguita l’annessione della Crimea e la guerra nell’Est dell’Ucraina.
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