• 8 anni fa
Le elezioni presidenziali in Bulgaria e in Moldavia hanno visto l’affermazione dei candidati filorussi. Durante la campagna elettorale i due nuovi capi di Stato avevano più volte dichiarato di essere favorevoli a nuove e migliori relazioni con Mosca.

Nell’ex repubblica sovietica della Moldavia, Igor Dodon ha sconfitto al secondo turno Maia Sandu, candidata delle forze filo europee. Anche Dodon non aveva fatto mistero della sua intenzione di riavvicinarsi alla Russia: “Senza un ristabilimento di relazioni cordiali e strategiche con la Federazione Russa, la Repubblica di Moldavia non avrà futuro. Abbiamo avuto relazioni amichevoli per centinaia di anni”.

In campagna elettorale Dodon aveva assicurato che avrebbe lavorato per modificare la parte economica dell’accordo di associazione con l’UE firmato nel 2014 dalle autorità locali che all’epoca erano pro-europa. Un accordo che aveva scatenato la rappresaglia russa: Mosca aveva imposto l’embargo sui prodotti agricoli provenienti dalla Moldavia e le ripercussioni sulla popolazione erano state pesantissime.

In Bulgaria il largo successo di Roumen Radev ha causato una crisi di governo che potrebbe sfociare in elezioni anticipate. Il Paese dipende dal gas russo e il neo capo di Stato ha già preso posizione in favore di una revoca delle sanzioni europee contro la Russia. 53 anni, ex capo dell’aeronautica militare, non ha alcuna esperienza politica e in campagna elettorale aveva detto senza mezzi termini che la Crimea è di fatto russa.

A pesare sul risultato la povertà e la corruzione della classe politica come spiega Amanda Paul questa analista: “Credo che il risultato elettorale in Bulgaria sia il riflesso della crisi in corso in Europa. Parte della società non ne può più degli attuali leader politici. Penso rappresenti bene il momento negativo che l’Europa sta attraversando. Si è alla ricerca di qualcosa di diverso rispetto agli ultimi anni. Questo candidato prorusso rappresenta un cambiamento totale. In Moldavia penso che molto abbia a che fare con la delusione causata dalla corruzione delle elite di governo scoperta negli ultimi anni. Un’elite di governo che avrebbe dovuto realizzare politiche per rendere più prospero e meno corrotto il Paese”.

I risultati permetteranno alla Russia di guadagnare due alleati strategici, uno dei quali (la Bulgaria) in seno all’Unione Europa. Mentre dovranno essere spunto di riflessione per Bruxelles.

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