Il Messico celebra la vita con un giorno dedicato alla morte.
È questo infatti l’origine del Dia de los muertos, la festa dei defunti che nel 2003 l’Unesco ha proclamato Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità.
Tutte le regioni messicane, dai piccoli villaggi allee metropoli come Città del Messico, si riempiono di altari con offerte e cibo.
Dice un uomo: “È come natale per noi. Ognuno di noi è felice perché stiamo insieme. Non perché i nostri cari sono morti, ma perché sono felici di vederci tutti insieme”.
Una giovane afggiunge: “Per me e mia madre è una tradizione che compiamo da oltre dieci anni. Veniamo qui dalle 7 di sera del primo fino alle 7 di mattina del due nomvembre e passiamo la notte con tutta la nostra famiglia”.
Le strade si riempiono di gente truccata come calacas, gli scheletri colorati che ballano coinvolgendo nelle parate anche i turisti. Una notte per dimenticare tutti i problemi di un grande Paese come il Messico.
È questo infatti l’origine del Dia de los muertos, la festa dei defunti che nel 2003 l’Unesco ha proclamato Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità.
Tutte le regioni messicane, dai piccoli villaggi allee metropoli come Città del Messico, si riempiono di altari con offerte e cibo.
Dice un uomo: “È come natale per noi. Ognuno di noi è felice perché stiamo insieme. Non perché i nostri cari sono morti, ma perché sono felici di vederci tutti insieme”.
Una giovane afggiunge: “Per me e mia madre è una tradizione che compiamo da oltre dieci anni. Veniamo qui dalle 7 di sera del primo fino alle 7 di mattina del due nomvembre e passiamo la notte con tutta la nostra famiglia”.
Le strade si riempiono di gente truccata come calacas, gli scheletri colorati che ballano coinvolgendo nelle parate anche i turisti. Una notte per dimenticare tutti i problemi di un grande Paese come il Messico.
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