Marocco: governo avvia inchiesta, continuano proteste per pescivendolo morto

  • 8 anni fa
Il governo marocchino promette giustizia dopo la morte di un pescivendolo abusivo, che ha scatenato imponenti proteste di piazza: Mouhcine Fikri, trentun anni, venerdì era stato colto in flagrante dalla polizia, che aveva gettato il suo pesce in un camion della spazzatura. L’uomo aveva tentato di salvare il suo piccolo capitale, finendo ucciso dal meccanismo per tritare i rifiuti.
È accaduto a El Hoceima, nel nord del Paese, ma domenica in occasione dei funerali la protesta si era già diffusa in tutto il Marocco. E in queste ore prosegue nella città d’origine.

“Sono venuta ad esprimere solidarietà all’uomo ucciso, ma anche a tutto il popolo marocchino”, diceva una manifestante a Rabat. “Quello che è successo a lui può succedere e già succede a chiunque, non solo a El Hoceima ma anche a Rabat, o Casablanca. Le autorità ci umiliano, continuano a schiacciarci”.

“Ogni volta uccidono uno di noi, tra i più poveri nel Paese, con la scusa che ha violato la legge – diceva un’altra manifestante -: loro rubano continuamente le risorse del mare marocchino, illegalmente, e nessuno dice niente, nessuno li accusa”.

“Benvenuti alla Cop22, qui si tritano le persone”, diceva uno degli striscioni, in riferimento alla conferenza internazionale sul clima che si apre la prossima settimana proprio in Marocco. E le autorità temono anche il parallelo con il venditore abusivo che si diede fuoco in Tunisia, dando la stura al rancore popolare. Fu l’inizio della rivolta.