Chiedi chi erano i Beatles, cantavano gli Stadio. La risposta la dà oggi Ron Howard nel suo ultimo lavoro, il documentario Eight Days a Week.
Un viaggio nella storia dei Fab Four attraverso i loro concerti, con immagini esclusive ritrovate con l’aiuto del pubblico.
Dalle prime performance nei locali di Liverpool e Amburgo ai tour mondiali che scatenarono la Beatlemania, una celebrità che ha finito col costare caro ai quattro idoli delle masse.
“Mi sono interessato alla storia di quel viaggio – dice Ron Howard -. Ho pensato che fosse un’ottima idea concentrarmi solo sugli anni delle tournée, perché sarebbe stata una sorta di storia di un’avventura, una storia di sopravvivenza, se si considera quanto siano cresciuti come artisti e come individui, e tutto quel che han dovuto passare con la Beatlemania e la follia che li circondava”.
Ron Howard racconta i Beatles con un ritmo esaltante. The Beatles: Eight days a week, visto da Matteo Bordone. https://t.co/WtomtZNphg— Internazionale (@Internazionale) 19 settembre 2016
Gli anni sono quindi quelli in cui i Beatles suonarono dal vivo, dal giugno 1962 all’agosto 1966. Anni in cui si esibirono 815 volte in 15 paesi diversi.
E ovunque si spostassero, l’isteria della Beatlemania li inseguiva, senza tregua.
“Volevamo essere famosi. Volevamo dare il meglio di noi – racconta Paul McCartney -. Insomma, stavamo avendo i risultati che volevamo, e le cose stavano andando sempre meglio. Ma c’era questa cosa strana, le urla e la follia collettiva, che arrivava insieme al successo, ed era qualcosa che volevamo, perciò non potevamo lamentarci. Ma ci sfuggì di mano e alla fine ci costrinse in qualche modo a smettere di viaggiare e a tornare in questo studio per registrare ‘Sergeant Pepper’s’”.
“Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”, del 1967, è considerato da alcuni critici il più importante album del quartetto.
Ringo Starr è fiero dell’eredità che lui e i suoi compagni hanno lasciato dietro di sé: “Per me quel che è straordinario è che la musica continua a passare di generazione in generazione. Ascoltano la musica. Quello che resta non sono i capelli a paggetto o gli stivali, ma la musica”.
In contemporanea con l’uscita del film è stato pubblicato “The Beatles: Live at the Hollywood Bowl”, un cd disponibile anche in streaming o in formato digitale scaricabile.
Un viaggio nella storia dei Fab Four attraverso i loro concerti, con immagini esclusive ritrovate con l’aiuto del pubblico.
Dalle prime performance nei locali di Liverpool e Amburgo ai tour mondiali che scatenarono la Beatlemania, una celebrità che ha finito col costare caro ai quattro idoli delle masse.
“Mi sono interessato alla storia di quel viaggio – dice Ron Howard -. Ho pensato che fosse un’ottima idea concentrarmi solo sugli anni delle tournée, perché sarebbe stata una sorta di storia di un’avventura, una storia di sopravvivenza, se si considera quanto siano cresciuti come artisti e come individui, e tutto quel che han dovuto passare con la Beatlemania e la follia che li circondava”.
Ron Howard racconta i Beatles con un ritmo esaltante. The Beatles: Eight days a week, visto da Matteo Bordone. https://t.co/WtomtZNphg— Internazionale (@Internazionale) 19 settembre 2016
Gli anni sono quindi quelli in cui i Beatles suonarono dal vivo, dal giugno 1962 all’agosto 1966. Anni in cui si esibirono 815 volte in 15 paesi diversi.
E ovunque si spostassero, l’isteria della Beatlemania li inseguiva, senza tregua.
“Volevamo essere famosi. Volevamo dare il meglio di noi – racconta Paul McCartney -. Insomma, stavamo avendo i risultati che volevamo, e le cose stavano andando sempre meglio. Ma c’era questa cosa strana, le urla e la follia collettiva, che arrivava insieme al successo, ed era qualcosa che volevamo, perciò non potevamo lamentarci. Ma ci sfuggì di mano e alla fine ci costrinse in qualche modo a smettere di viaggiare e a tornare in questo studio per registrare ‘Sergeant Pepper’s’”.
“Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”, del 1967, è considerato da alcuni critici il più importante album del quartetto.
Ringo Starr è fiero dell’eredità che lui e i suoi compagni hanno lasciato dietro di sé: “Per me quel che è straordinario è che la musica continua a passare di generazione in generazione. Ascoltano la musica. Quello che resta non sono i capelli a paggetto o gli stivali, ma la musica”.
In contemporanea con l’uscita del film è stato pubblicato “The Beatles: Live at the Hollywood Bowl”, un cd disponibile anche in streaming o in formato digitale scaricabile.
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