Crimea: Mosca "sventati attentati organizzati da Kiev", interviene l'Onu
Presunti attentati sventati, prigionieri che confessano in tv e missili schierati. La tensione tra Mosca e Kiev sulla Crimea torna altissima, tanto da spingere l’Onu a intervenire per evitare una nuova escalation del conflitto.
La Russia accusa l’Ucraina di aver tentato di organizzare “attentati terroristici” nella penisola annessa nel 2014.
“Il dato di fatto è che non è cambiato nulla per noi, siamo sempre in allerta – dice un volontario dell’esercito ucraino, Vyshnya – La sola cosa da fare è tenersi pronti allo scontro. Saremo coinvolti in uno scontro molto, molto più grande di questo”.
Nella regione di Donetsk sono stati uccisi 3 soldati dell’esercito ucraino. Dall’altra parte è rimasto gravemente ferito, il leader filo-russo di Lugansk.
“Ogni giorno c‘è un bombardamento – racconta Viktoriya, una giovane madre di Marinka -Ogni sera dobbiamo portare i bambini fuori, ci siamo abituati. Noi non abbiamo paura più di nulla”.
I servizi segreti russi sostengono di aver sventato tre operazioni di sabotaggio organizzate dall’Ucraina. Lo proverebbero le presunte confessioni di Andrei Zakhtei e Ridvan Sulemanov, arrestati nelle settimane scorse perché ritenuti agenti dei servizi segreti di Kiev.
La Russia accusa l’Ucraina di aver tentato di organizzare “attentati terroristici” nella penisola annessa nel 2014.
“Il dato di fatto è che non è cambiato nulla per noi, siamo sempre in allerta – dice un volontario dell’esercito ucraino, Vyshnya – La sola cosa da fare è tenersi pronti allo scontro. Saremo coinvolti in uno scontro molto, molto più grande di questo”.
Nella regione di Donetsk sono stati uccisi 3 soldati dell’esercito ucraino. Dall’altra parte è rimasto gravemente ferito, il leader filo-russo di Lugansk.
“Ogni giorno c‘è un bombardamento – racconta Viktoriya, una giovane madre di Marinka -Ogni sera dobbiamo portare i bambini fuori, ci siamo abituati. Noi non abbiamo paura più di nulla”.
I servizi segreti russi sostengono di aver sventato tre operazioni di sabotaggio organizzate dall’Ucraina. Lo proverebbero le presunte confessioni di Andrei Zakhtei e Ridvan Sulemanov, arrestati nelle settimane scorse perché ritenuti agenti dei servizi segreti di Kiev.
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