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Ripensare l’industria siderurgica in Italia a partire dal caso Ilva: è questo l’obiettivo del percorso istituzionale intrapreso dalla Regione Puglia con il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI).

Lo hanno annunciato oggi il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il presidente del CNI Armando Zambrano, nel corso di una conferenza nella sede romana del CNI.

ortanza – ha dichiarato Emiliano – a noi servono voci indipendenti, imparziali, che al di là degli interessi in campo forniscano alla comunità, e in particolare alla Puglia e all’area metropolitana di Taranto, elementi utili a decidere sul nostro futuro.

Questo rapporto è tecnico, non di natura politica, e serve a decidere se davvero la siderurgia italiana è strategica per il futuro industriale del nostro paese.

La vicenda ILVA è senza precedenti: c’è in corso un processo davanti alla Corte d’Assise di Taranto per avvelenamento di sostanze alimentari; l’impianto è sotto sequestro anche se i decreti consentono alla fabbrica di funzionare lo stesso (dando vita a una contraddizione in termini); c’è l’ipotesi che questi decreti che consentono alla fabbrica di funzionare siano in violazione della carta europea dei diritti dell’uomo, al punto che pochi giorni fa la Corte di Strasburgo ha aperto un procedimento contro l’Italia; c’è il rischio di procedure di infrazione ambientale e per aiuti di Stato da parte dell’Europa; infine la Corte costituzionale non ha dato avallo definitivo a quei decreti, giudicati costituzionali solo nella misura in cui – nei tempi previsti dai decreti medesimi – si fosse realizzata la cosiddetta ambientalizzazione, e non credo che questo percorso si sia ancora completato”.



Secondo il presidente regionale “questi elementi sono decisivi per il futuro della Puglia e dell’Italia; il fatto che la regione abbia trovato questa collaborazione con gli ingegneri italiani è per me di grandissimo conforto”.



“A settembre – ha proseguito il presidente Emiliano - senza interferire nelle procedure di gara per l’assegnazione dell’Ilva al privato che continuerà a gestirla, il CNI e la Regione organizzeranno un grande convegno internazionale nel quale chiameremo ingegneri italiani ed esperti da tutto il mondo per verificare il percorso migliore da adottare, per avere finalmente una voce terza e obiettiva, che freni lo scontro delle opinioni politiche, che credo ai tarantini arrivi come un rumore insopportabile”.



Per Emiliano il percorso - peraltro totalmente gratuito - intrapreso rappresenta “un grande dono che gli ingegneri italiani fanno all’Italia, alla Puglia, all’area industriale di Taranto. Uno sforzo che non ha già dentro la soluzione del problema ma vuole consentire a ciascuno di noi di avere dati ed elementi tecnici per poi prendere la migliore delle decisioni”.



“La Regione Puglia – ha aggiunto - deve rispettare le leggi anche quando non le condivide. Siamo di fronte a uno snodo fondamentale”.

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