http://www.pupia.tv - Bari - A poca distanza dalla sua recente scarcerazione, avvenuta a gennaio scorso, arrestato nuovamente il boss Savino Parisi, detto “Savinuccio”.
I carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo, nella tarda serata di ieri, gli hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Corte d’Appello di Bari, su richiesta della locale Procura Generale della Repubblica.
Il provvedimento segue la sentenza emessa lo scorso 4 marzo dalla Corte di Appello di Bari, che ha condannato Parisi a 4 anni e otto mesi di reclusione per un episodio di estorsione.
La vicenda risale al 2009, quando il potente boss, uscito dal carcere due mesi fa, si interessò fattivamente di una storia di usura, praticata, tra l'altro, da elementi del suo clan ai danni di due importanti imprenditori di Triggiano (Bari).
Parisi, - secondo quanto accertato dagli investigatori - recandosi personalmente dalle vittime, avrebbe assicurato, mediante la sua intercessione, la cessazione della vessazione usuraria e la sospensione degli insostenibili interessi praticati (ben quasi il 500%) nei confronti dei due imprenditori. L'usura ebbe infatti termine, ma, in cambio, il boss avrebbe ricevuto preziosi ed orologi di lusso per un valore totale di circa 100mila euro. (09.03.16)
I carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo, nella tarda serata di ieri, gli hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Corte d’Appello di Bari, su richiesta della locale Procura Generale della Repubblica.
Il provvedimento segue la sentenza emessa lo scorso 4 marzo dalla Corte di Appello di Bari, che ha condannato Parisi a 4 anni e otto mesi di reclusione per un episodio di estorsione.
La vicenda risale al 2009, quando il potente boss, uscito dal carcere due mesi fa, si interessò fattivamente di una storia di usura, praticata, tra l'altro, da elementi del suo clan ai danni di due importanti imprenditori di Triggiano (Bari).
Parisi, - secondo quanto accertato dagli investigatori - recandosi personalmente dalle vittime, avrebbe assicurato, mediante la sua intercessione, la cessazione della vessazione usuraria e la sospensione degli insostenibili interessi praticati (ben quasi il 500%) nei confronti dei due imprenditori. L'usura ebbe infatti termine, ma, in cambio, il boss avrebbe ricevuto preziosi ed orologi di lusso per un valore totale di circa 100mila euro. (09.03.16)
Category
🗞
Novità