Il suicidio di Lupe Velez
Il suicidio di Lupe Velez - Hollywood Babilonia
Lupe fu una creatura meravigliosa ed una straordinaria attrice. Ma non passò alla storia per i suoi film, quanto per il suo atroce suicidio che negli anni 40 riempì le pagine di tutti i giornali.
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In questo episodio di Hollywood Babilonia:
* Lupe Velez: messicana di nascita, statunitense d’adozione. Già a vent’anni calcava i set hollywoodiani grazie a Douglas Fairbanks e girava per locali notturni, animando le feste più sfrenate con la sua inestinguibile carica vitale. La “sputafuoco messicana”, così come era stata ribattezzata, finiva spesso a letto con i bei fusti che razzolavano nell’aia dorata della mecca del cinema, a cominciare da John Gilbert, passando per Gary Cooper e finendo per sposare l’uomo della giungla per eccellenza: Johnny Weissmuller. La loro fu un’unione turbolenta. A dimostrazione della sua indole caliente, ogni volta che Weissmuller si presentava sul set, i truccatori avevano il loro bel da fare per coprire i morsi, graffi ed ematomi che spiccavano sul corpo del divo. I sentimenti antitetici di odio-amore che tenevano unita la coppia, ne determinarono anche la rottura, portando i due a divorziare nel 1939. Da allora Lupe ebbe incontri occasionali sempre più frequenti ed instabili con uomini la cui posizione sociale diveniva via via sempre meno rilevante, di pari passo allo scadere della propria carriera cinematografica. Ridotta ad interpretare ruoli che parodiavano il suo stesso stile di vita, la Velez continuò a recitare solo perché indebitata fino al collo. Economicamente allo sbando, subì un forte tracollo nervoso quando, scoperto di essere incinta di Harald Remond. Questi le disse che potevano andare all’inferno lei ed il suo bambino. Mosso in seguito da un barlume di pietà, acconsentì di sposarla solo per dare un cognome al piccolo bastardo. Che fare? Abortire? Non se ne parlava nemmeno. Partorire in solitudine? No, nessuno avrebbe dovuto riconoscere nella sua creatura lo scandalo vivente di un rapporto consumato senza amore. Dopo aver condiviso gli ultimi bicchieri con le sue più care amiche, Lupe si ritirò nella propria camera olezzante del profumo di fiori sparsi dappertutto e sapientemente illuminata dalla luce calda di decine e decine di candele disposte come fosse la scena del suo ultimo film mai girato. Scritta una breve lettera all’ultimo compagno di vita ed ingerita una dose massiccia di Seconal, si distese sul letto all’ombra della grande croce che sovrastava il giaciglio e, nel suo abito da sera più bello, aspettò l’arrivo di sorella morte. La scena che si presentò alla cameriera la mattina seguente, non fu affatto così regale e dignitosa come Louella Parsons volle far credere scrivendo sulle pagine dell’”Examiner”; tutt’altro...
Se questo video ti è piaciuto, ti prego di considerare di supportare SINEMA EXIT attraverso l’acquisto delle opere citate tramite i link di affiliazione Amazon che trovi qui di seguito.
Hollywood Babilonia - Kenneth Anger http://www.amazon.it/gp/product/8845912655?adid=06ZZPN41QX3MEF4DBRDD&camp=3458&creative=23838&creativeASIN=8845912655&linkCode=as4&tag=sinemaexit-21
Hollywood Babilonia II - Kenneth Anger http://www.amazon.it/gp/product/8845915581?adid=0D628BR9XA3SWDDS7CC3&camp=3458&creative=23838&creativeASIN=8845915581&linkCode=as4&tag=sinemaexit-21
Hollywood Babilonia - L'altra storia del cinema
La serie Hollywood Babilonia é liberamente ispirata ai testi di Kenneth Anger "Hollywood Babilonia I & II".
La prima versione di Hollywood Babylon uscì nel 1960, in francese, edita da Pauvert. La versione americana, integrata dalle foto, rimase censurata fino al 1975. Nel 1985 uscì il secondo volume.
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Questo video potrebbe non essere adatto ai più piccoli. Sinema Exit ricorda che l'accesso ai contenuti di internet da parte dei minori dovrebbe essere coadiuvato dalla presenza di un adulto.
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MONOGRAFIE - http://bit.ly/exitmonografie
FILM MALEDETTI - http://bit.ly/exitmaledetti
GENERI - http://bit.ly/exitgeneri
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Lupe fu una creatura meravigliosa ed una straordinaria attrice. Ma non passò alla storia per i suoi film, quanto per il suo atroce suicidio che negli anni 40 riempì le pagine di tutti i giornali.
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* Lupe Velez: messicana di nascita, statunitense d’adozione. Già a vent’anni calcava i set hollywoodiani grazie a Douglas Fairbanks e girava per locali notturni, animando le feste più sfrenate con la sua inestinguibile carica vitale. La “sputafuoco messicana”, così come era stata ribattezzata, finiva spesso a letto con i bei fusti che razzolavano nell’aia dorata della mecca del cinema, a cominciare da John Gilbert, passando per Gary Cooper e finendo per sposare l’uomo della giungla per eccellenza: Johnny Weissmuller. La loro fu un’unione turbolenta. A dimostrazione della sua indole caliente, ogni volta che Weissmuller si presentava sul set, i truccatori avevano il loro bel da fare per coprire i morsi, graffi ed ematomi che spiccavano sul corpo del divo. I sentimenti antitetici di odio-amore che tenevano unita la coppia, ne determinarono anche la rottura, portando i due a divorziare nel 1939. Da allora Lupe ebbe incontri occasionali sempre più frequenti ed instabili con uomini la cui posizione sociale diveniva via via sempre meno rilevante, di pari passo allo scadere della propria carriera cinematografica. Ridotta ad interpretare ruoli che parodiavano il suo stesso stile di vita, la Velez continuò a recitare solo perché indebitata fino al collo. Economicamente allo sbando, subì un forte tracollo nervoso quando, scoperto di essere incinta di Harald Remond. Questi le disse che potevano andare all’inferno lei ed il suo bambino. Mosso in seguito da un barlume di pietà, acconsentì di sposarla solo per dare un cognome al piccolo bastardo. Che fare? Abortire? Non se ne parlava nemmeno. Partorire in solitudine? No, nessuno avrebbe dovuto riconoscere nella sua creatura lo scandalo vivente di un rapporto consumato senza amore. Dopo aver condiviso gli ultimi bicchieri con le sue più care amiche, Lupe si ritirò nella propria camera olezzante del profumo di fiori sparsi dappertutto e sapientemente illuminata dalla luce calda di decine e decine di candele disposte come fosse la scena del suo ultimo film mai girato. Scritta una breve lettera all’ultimo compagno di vita ed ingerita una dose massiccia di Seconal, si distese sul letto all’ombra della grande croce che sovrastava il giaciglio e, nel suo abito da sera più bello, aspettò l’arrivo di sorella morte. La scena che si presentò alla cameriera la mattina seguente, non fu affatto così regale e dignitosa come Louella Parsons volle far credere scrivendo sulle pagine dell’”Examiner”; tutt’altro...
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Hollywood Babilonia - L'altra storia del cinema
La serie Hollywood Babilonia é liberamente ispirata ai testi di Kenneth Anger "Hollywood Babilonia I & II".
La prima versione di Hollywood Babylon uscì nel 1960, in francese, edita da Pauvert. La versione americana, integrata dalle foto, rimase censurata fino al 1975. Nel 1985 uscì il secondo volume.
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