http://www.pupia.tv - Catania - La Polizia di Stato ha dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Tribunale di Catania, nei confronti di Giuseppe Chiesa, Lorenzo Mascali e di un terzo soggetto, C.D. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso (clan Santapaola-Ercolano), estorsione aggravata, inosservanza degli obblighi della Sorveglianza Speciale ed evasione.
La misura cautelare accoglie gli esiti di un’attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile Sezione Reati contro il Patrimonio – “Squadra Antiracket”, con il coordinamento dalla Procura – Direzione Distrettuale Antimafia – a seguito di una denuncia presentata da un imprenditore operante nel settore rivendita di auto e moto veicoli in ordine ad un tentativo di estorsione posto in essere nei loro confronti.
Dalle indagini è emerso che i pregiudicati, nel mese di dicembre del 2013, si erano presentati presso la sede della ditta al fine di “perorare” una vertenza lavorativa pendente tra i titolari della rivendita di moto e C. D., ex addetto alle vendite, destinatario anch’egli della misura cautelare degli arresti domiciliari, il quale aveva richiesto loro una somma, a titolo satisfattorio, di circa 130.000 euro.
Mascali Lorenzo e Chiesa Giuseppe, in occasione delle loro “visite” avevano avanzato una richiesta di compensazione tra il debito eventualmente scaturente dalla controversia lavorativa pendente tra C.D. ed gli imprenditori ed il credito vantato da questi ultimi nei confronti di Mascali Lorenzo, loro abituale cliente, che nel corso del tempo aveva acquistato numerosi motoveicoli senza pagarne il prezzo, accumulando un debito di circa 100.000 euro.
In particolare in occasione di un incontro, i due indagati chiedevano ai dipendenti della ditta di riferire ai titolari di rinunciare alla lite giudiziaria intimando agli stessi di testimoniare a favore del C.D. E ancora, in un’altra occasione, avendo subito i due imprenditori un furto presso l’abitazione di famiglia con un danno economico di centinaia di migliaia di euro, Mascali si presentava in azienda affermando che avrebbe potuto interessarsi per la restituzione della somma di denaro trafugata sempre a condizione di una soluzione stragiudiziale della lite.
A Chiesa Giuseppe, pregiudicato, sono stati, altresì contestati i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso per avere fatto parte dell’organizzazione Santapaola – Ercolano, gruppo “San Cocimo”, nonché quello di cui all’art. 75 comma II D.Lgs 159/11 perché violava le prescrizioni connesse alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno cui era sottoposto fino al 10.4.2014.
Al Mascali, è stato, inoltre, contestato il delitto di evasione essendo nel periodo di riferimento sottoposto alla detenzione domiciliare. Espletate le formalità di rito, entrambi sono stati associati presso la casa circondariale di Catania “Bicocca” mentre C. D. è stato sottoposto agli arresti domiciliari. (11.12.15)
La misura cautelare accoglie gli esiti di un’attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile Sezione Reati contro il Patrimonio – “Squadra Antiracket”, con il coordinamento dalla Procura – Direzione Distrettuale Antimafia – a seguito di una denuncia presentata da un imprenditore operante nel settore rivendita di auto e moto veicoli in ordine ad un tentativo di estorsione posto in essere nei loro confronti.
Dalle indagini è emerso che i pregiudicati, nel mese di dicembre del 2013, si erano presentati presso la sede della ditta al fine di “perorare” una vertenza lavorativa pendente tra i titolari della rivendita di moto e C. D., ex addetto alle vendite, destinatario anch’egli della misura cautelare degli arresti domiciliari, il quale aveva richiesto loro una somma, a titolo satisfattorio, di circa 130.000 euro.
Mascali Lorenzo e Chiesa Giuseppe, in occasione delle loro “visite” avevano avanzato una richiesta di compensazione tra il debito eventualmente scaturente dalla controversia lavorativa pendente tra C.D. ed gli imprenditori ed il credito vantato da questi ultimi nei confronti di Mascali Lorenzo, loro abituale cliente, che nel corso del tempo aveva acquistato numerosi motoveicoli senza pagarne il prezzo, accumulando un debito di circa 100.000 euro.
In particolare in occasione di un incontro, i due indagati chiedevano ai dipendenti della ditta di riferire ai titolari di rinunciare alla lite giudiziaria intimando agli stessi di testimoniare a favore del C.D. E ancora, in un’altra occasione, avendo subito i due imprenditori un furto presso l’abitazione di famiglia con un danno economico di centinaia di migliaia di euro, Mascali si presentava in azienda affermando che avrebbe potuto interessarsi per la restituzione della somma di denaro trafugata sempre a condizione di una soluzione stragiudiziale della lite.
A Chiesa Giuseppe, pregiudicato, sono stati, altresì contestati i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso per avere fatto parte dell’organizzazione Santapaola – Ercolano, gruppo “San Cocimo”, nonché quello di cui all’art. 75 comma II D.Lgs 159/11 perché violava le prescrizioni connesse alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno cui era sottoposto fino al 10.4.2014.
Al Mascali, è stato, inoltre, contestato il delitto di evasione essendo nel periodo di riferimento sottoposto alla detenzione domiciliare. Espletate le formalità di rito, entrambi sono stati associati presso la casa circondariale di Catania “Bicocca” mentre C. D. è stato sottoposto agli arresti domiciliari. (11.12.15)
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