Luca Melzi da L'Eredità (Rai 1) del 29-12-2015

  • 8 anni fa
Il pittore Luca Melzi, artista di spessore, “ha trovato la sintesi perfetta fra la sua rinascita interiore e spirituale e il bisogno di espressione” (Andrea Loddo, critico e giornalista). I suoi fiori sono caratteristici richiami dell’“immaginario zen, tutto lentezza e meditazione, e nel contempo sono animati dai guizzi velocissimi del pennello, sfatti e subitanei, voraci e passionali come negli istanti di estasi” (ibid.).

“Accostata ad una composizione musicale la tua arte fa pensare alle note scritte fuori dal rigo musicale. Son note profonde oppure acute. Possono essere fredde o molto calde. Son quelle con “carattere” che colpiscono in maniera diretta. Un pugno allo stomaco o una leggera carezza sul volto… Non sei De Pisis, non sei Morandi, non sei Kandinsky… Per fortuna sei Melzi!!!” (Francesco Sondrio)

Sei fuoco. Ma in quelle ombre nere sono contenuti racconti e verità di vita che solo un Artista o un Equilibrista (e tu sei tutti e due) possono davvero cogliere. Sei acqua!? Grazie, profondamente” (Gionata).

“La poesia è soprattutto ritmo e musica trasmesse attraverso le parole. Ecco che allora Melzi inserisce nelle sue opere riflessioni poetiche sulla musica… Cuore, respiro, aria, ritmo, musica, poesia sono gli elementi su cui Luca Melzi riflette, che stanno alla base di ogni esistenza e la cui mancanza ci rende simili, non alle bestie: alle macchine…” (Sergio Mandelli).

Melzi interpreta il ruolo dell’artista, nel suo caso un autodidatta, come una sfida: “Una volta incontrai un artista affermato a cui piacquero i miei quadri. Mi disse di andarlo a trovare quando avessi voluto per rubargli un po’ di mestiere. Non l’ho mai fatto, ma non per arroganza: semplicemente preferisco migliorare sbagliando e procedere nel mio percorso da solo” (Carlo Colombo, critico da: La nostra sfida - 2007).

“In “Vanité”, “conversazione” pubblicata nel 1980, Michel Butor definisce il suo ‘pictor’ “meccanico di orizzonti, rivelatore di corpi e di anime”. L’associazione mi è venuta dai lavori di Luca Melzi… Ma il nostro ‘pictor’ conosce anche la discrezione del porgere… con modello di resurrezione” (Alberto Crespi, 6 gennaio 2007).

“Sembianze di luce che solo l’ombra ci lascia intravedere costituiscono gli esiti colmi d’ansietà di una ricerca problematica, che prevede senza dubbio determinazione e coraggio, e con queste doti risponde alle istanze fortemente inquiete che emergono dalla ricerca artistica dei nostri giorni” (Nadine Haas Vevey, février 2007).

“Melzi ti conquista con la poesia dei suoi colori, con la spontaneità e la sintesi del gesto pittorico sempre interiorizzato” (Eugenia Serafini, critico da: Corriere dell’Arte - 2000).

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