http://www.pupia.tv - Napoli - Discariche, sequestro milionario a imprenditore legato alla camorra. "Operazione Ritorno" della Dia, che ha sequestrato beni per un valore di circa 10 milioni di euro, tra Capri, Olbia e Mondragone, a carico dell'imprenditore Raffaele Sarnataro, che gestiva discariche. Sarnataro, imprenditore operante, sin dal 1984, nel settore della raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti, fu arrestato il 28 settembre del 2000 con l'accusa di associazione al clan camorristico "La Torre" di Mondragone, e di riciclaggio di denaro per conto del sodalizio criminale.
Il 4 maggio 2004 il tribunale di Santa Maria Capua Vetere dispose nei suoi confronti il sequestro dei beni e la misura di sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno a Napoli, per la durata di due anni. Il 1 giugno 2006 i beni furono confiscati. Poi, il 31 gennaio 2012, la Corte d'Appello di Napoli, ottava sezione, revocava il provvedimento di confisca, disponendo la restituzione dei beni. Secondo i giudici di appello, i beni, pur essendo acquistati da Sarnataro con capitali di illecita provenienza, e pur essendoci sproporzione fra i redditi dell'imprendiotre ed il valore dei beni confiscati, non sussisteva, alla data di pronuncia del decreto di confisca, il requisito dell'attualità della pericolosità del proposto. Questa circostanza impediva, secondo la normativa all'epoca vigente, la pronuncia della confisca di prevenzione. Ma la Direzione distrettuale antimafia, inoltrava una nuova proposta di sequestro dei beni, accolta dal tribunale sammaritano, in virtù di quando recita il codice antimafia: "Le misure di prevenzione personali e patrimoniali possono essere richieste e applicate disgiuntamente e, per le misure di prevenzione patrimoniali, indipendentemente dalla pericolosità sociale del soggetto proposto per la loro applicazione al momento della richiesta della misura di prevenzione".
I beni sottoposti a sequestro, il cui valore stimato è di circa 10 milioni di euro, sono: immobili siti in via Crispi a Napoli, Anacapri e Olbia; un capannone industriale nel quartiere napoletano di Secondigliano; il capitale sociale ed i beni strumentali all'attività della società "Caprile srl", con sede ad Anacapri; il capitale sociale ed i beni strumentali all'attività della società "Iris srl", con sede a Roma, e con attività di costruzione e gestione di opere edilizie; quote di partecipazione nelle società "So.Ge.Ri", "Il Castagnaro" e "Co.Vi.M"; rapporti bancari intrattenuti presso diversi istituti di credito, costituiti da conti correnti e depositi titoli per diverse centinaia di migliaia di euro; autovetture e motocicli. (09.05.12)
Il 4 maggio 2004 il tribunale di Santa Maria Capua Vetere dispose nei suoi confronti il sequestro dei beni e la misura di sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno a Napoli, per la durata di due anni. Il 1 giugno 2006 i beni furono confiscati. Poi, il 31 gennaio 2012, la Corte d'Appello di Napoli, ottava sezione, revocava il provvedimento di confisca, disponendo la restituzione dei beni. Secondo i giudici di appello, i beni, pur essendo acquistati da Sarnataro con capitali di illecita provenienza, e pur essendoci sproporzione fra i redditi dell'imprendiotre ed il valore dei beni confiscati, non sussisteva, alla data di pronuncia del decreto di confisca, il requisito dell'attualità della pericolosità del proposto. Questa circostanza impediva, secondo la normativa all'epoca vigente, la pronuncia della confisca di prevenzione. Ma la Direzione distrettuale antimafia, inoltrava una nuova proposta di sequestro dei beni, accolta dal tribunale sammaritano, in virtù di quando recita il codice antimafia: "Le misure di prevenzione personali e patrimoniali possono essere richieste e applicate disgiuntamente e, per le misure di prevenzione patrimoniali, indipendentemente dalla pericolosità sociale del soggetto proposto per la loro applicazione al momento della richiesta della misura di prevenzione".
I beni sottoposti a sequestro, il cui valore stimato è di circa 10 milioni di euro, sono: immobili siti in via Crispi a Napoli, Anacapri e Olbia; un capannone industriale nel quartiere napoletano di Secondigliano; il capitale sociale ed i beni strumentali all'attività della società "Caprile srl", con sede ad Anacapri; il capitale sociale ed i beni strumentali all'attività della società "Iris srl", con sede a Roma, e con attività di costruzione e gestione di opere edilizie; quote di partecipazione nelle società "So.Ge.Ri", "Il Castagnaro" e "Co.Vi.M"; rapporti bancari intrattenuti presso diversi istituti di credito, costituiti da conti correnti e depositi titoli per diverse centinaia di migliaia di euro; autovetture e motocicli. (09.05.12)
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