I giapponesi: no all'energia nucleare

  • 9 anni fa
Le commemorazioni per le vittime delle atomiche di Hiroshima e Nagasaki assumono in Giappone un sapore beffardo da qualche anno a questa parte.
Il disastro di Fukushima del 2011 ha risollevato un dibattito che sembrava obsoleto.

Dando uno schiaffo al passato, il Giappone era diventato una fortezza nucleare, con i suoi 50 e passa reattori attivi. Numero inferiore solo a quello di Francia e Stati Uniti.

Dopo l’incidente di 4 anni fa si è deciso di smantellarli progressivamente.

Ma il premier Shinzo Abe, eletto nel 2012, ritiene che l’energia nucleare sia imprescindibile per il Giappone e spinge per il riavvio di almeno qualche centrale.

Non la pensa così il 60% dei giapponesi, che deve confrontarsi peraltro con la gestione non semplice del dopo disastro:

Il presidente della Tepco, la società che gestisce l’impianto:

“Chiediamo scusa dal profondo del cuore per quanto accaduto, per quanto è stato rilasciato nell’atmosfera,nell’acqua, nella terra e per le proccupazioni che ci