Roma - Falso made in Italy, smantellata organizzazione cinese attiva a Commercity (28.07.15)

  • 9 anni fa
http://www.pupia.tv - Roma - Dalle prime ore di martedì mattina le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Roma, al termine di una complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, stanno sequestrando un ingente quantitativo di beni - tra cui quote societarie, compendi aziendali, immobili, autovetture di lusso e disponibilità finanziarie - nella disponibilità di 35 imprenditori cinesi, tutti operanti all’interno del noto sito commerciale “Commercity”, ubicato in zona Portuense.

Le investigazioni traggono origine dal censimento delle aziende operanti nel settore c.d. “pronto moda” presenti nell’area di "Commercity”, che aveva fatto emergere una massiccia presenza di attività di proprietà e/o comunque amministrate da cinesi pari ad oltre il 50% del totale degli operatori attivi nel sito.

Nonostante la forte incidenza, il volume d'affari generato da queste imprese equivaleva, però, al solo 9,2% del totale delle movimentazioni prodotte nel maxi hub, pari, complessivamente a 167.905.234 euro.

L’anomalia del dato aveva spinto i Finanzieri del II Gruppo Roma a puntare l’attenzione sulle imprese che presentavano maggiori indici di pericolosità, ricostruendone puntualmente il percorso delle merci trattate sino ai siti di produzione.

Confrontando, quindi, la documentazione contabile con i riscontri ottenuti dal pedinamento dei vari TIR e container sui quali la merce viaggiava, i militari hanno scoperto che le aziende offrivano sul mercato capi di abbigliamento falsamente etichettati “Made in Italy”, ma, in realtà, prodotti in Cina ed introdotti in Italia grazie alla “intermediazione” di fornitori e confezionatori operanti nella “Chinatown” di Prato.

Utilizzando i dati acquisiti nell’ambito delle indagini penali, sono state, contestualmente, avviate mirate verifiche fiscali nei confronti di tutte le imprese coinvolte, riscontrando la mancata dichiarazione di redditi per 44 milioni di euro ed una evasione Iva pari a 7 milioni di euro.

I titolari ed