Ravenna - Traffico internazionale di clandestini, sgominata banda (17.12.14)

  • 10 anni fa
http://www.pupia.tv - Ravenna. Con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Bologna, i poliziotti hanno scoperto una rete organizzativa con legami in diversi paesi del Nord Europa, che gestiva il traffico di migranti entrati clandestinamente in Italia. Complessivamente sono cinque le persone arrestate; un’altra, colpita da un mandato di arresto europeo su richiesta dell’autorità giudiziaria tedesca, è stata fermata ieri alle prime luci dell’alba. Si tratta di un eritreo residente a Piangipane (Ravenna).

Nel corso dell’indagine, svolta dalla Polizia di Stato di Ravenna con la collaborazione di quella di Bologna, Bolzano e Brescia, sono stati individuati e arrestati sia gli organizzatori del traffico, sia i “passeur” colti in flagranza proprio al confine di Stato, nello specifico a Vipiteno. Tra gli altri arrestati oltre ad un pakistano, un polacco e un eritreo, anche due italiani. Coinvolto anche un funzionario di una multinazionale che si prestava come accompagnatore in questi "viaggi della speranza" dietro lauta ricompensa.

Tutta l'operazione di altissimo livello non è stata frutto della casualità, ma di una serie di indagini tecniche, e non solo, iniziate quest'estate e portate avanti da diversi organi di Stato, che per diversi mesi hanno avuto contatti quotidiani e internazionali tra di loro e che hanno posto sotto intensa osservazione percorsi Gps, intercettazioni telefoniche e ambientali.

Le persone coinvolte nel traffico avevano messo in piedi una vera e propria agenzia "viaggi" con un listino prezzi che variava da 100 euro per il semplice superamento del confine fino a migliaia di euro a seconda delle richieste, del tipo di trasporto e comodità, della velocità, del paese di destinazione. I migranti erano in prevalenza originari del corno d'Africa, del Pakistan e della Siria.

Gli organizzatori avevano pensato proprio a tutto, dal vademecum con la lista dei comportamenti da tenere (cambi di abbigliamento, risposte preconfezionate da dare in caso di controlli, spostamenti non in gruppo, giorni e orari in cui muoversi) fino al servizio di customer care a destinazione raggiunta, perché tenevano particolarmente alla soddisfazione del "cliente" e alla diffusione di feedback positivi sul trattamento ricevuto ai propri parenti e agli amici del paese di origine per invogliarli a richiedere i loro servizi.

Tra gli arrestati, due persone sono già state processate per direttissima e condannate da uno a due anni di reclusione, 50mila euro di multa e alla confisca dei mezzi utilizzati per il trasporto.(17.12.14)