Campania - Osteoporosi in aumento, colpita una donna su cinque (04.12.14)
- 10 anni fa
http://www.pupia.tv - Napoli. “In Campania stiamo assistendo ad un progressivo aumento dell’osteoporosi, “malattia” grave e molto invalidante. Oggi stimiamo che 1 donna su 5 ne sia colpita e certamente uno dei momenti più delicati è quello della menopausa, quando si ha un netto calo delle sostanze ormonali. Esistono poi dei fattori che aumentano il rischio, ad esempio l’obesità e le patologie tiroidee”.
La preoccupazione arriva dalla professoressa Maria Triassi, Direttore del Dipartimento di Sanità pubblica della Federico II, che ha deciso di realizzare un seminario di approfondimento sulla prevenzione e la cura dell’osteoporosi, oltre che sull’appropriatezza prescrittiva e ottimizzazione dei percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (Pdta) nel management dei pazienti con osteoporosi. L’iniziativa ha messo a confronto direttori sanitari, farmacisti, medici di medicina generale, ginecologi, fisiatri, ortopedici, reumatologi, endocrinologi, geriatri, internisti e nefrologi. Tutti chiamati ad affrontare nel migliore dei modi quello che in futuro si prevede possa diventare un vero e proprio allarme sociale.
“Non mi preoccuperei tanto della statistica - dice Raffaele Calabrò, cardiologo presso la Seconda Università di Napoli – ma delle modalità di intervento. Bisogna concentrare il massimo sforzo nella prevenzione. In Campania non è assente quella importante rete di raccordo tra medicina di base, ambulatori e strutture ospedaliere. Quella che è mancata, negli ultimi anni, è stata l'organizzazione dei processi, alla quale lavorare da subito. Ci vuole un Piano Culturale applicato alla patologia”.
I problemi aumentano se l’osteoporosi si associa ad altre condizioni patologiche come trapianti, malattie reumatiche, anoressia, malattie gastrointestinali, malattie endocrine e con l’uso di alcuni farmaci come i cortisonici, gli ormoni tiroidei, i citostatici, i barbiturici e la ciclosporina.
Va detto che l’incidenza della malattia aumenta con l’aumentare dell’ età con
La preoccupazione arriva dalla professoressa Maria Triassi, Direttore del Dipartimento di Sanità pubblica della Federico II, che ha deciso di realizzare un seminario di approfondimento sulla prevenzione e la cura dell’osteoporosi, oltre che sull’appropriatezza prescrittiva e ottimizzazione dei percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (Pdta) nel management dei pazienti con osteoporosi. L’iniziativa ha messo a confronto direttori sanitari, farmacisti, medici di medicina generale, ginecologi, fisiatri, ortopedici, reumatologi, endocrinologi, geriatri, internisti e nefrologi. Tutti chiamati ad affrontare nel migliore dei modi quello che in futuro si prevede possa diventare un vero e proprio allarme sociale.
“Non mi preoccuperei tanto della statistica - dice Raffaele Calabrò, cardiologo presso la Seconda Università di Napoli – ma delle modalità di intervento. Bisogna concentrare il massimo sforzo nella prevenzione. In Campania non è assente quella importante rete di raccordo tra medicina di base, ambulatori e strutture ospedaliere. Quella che è mancata, negli ultimi anni, è stata l'organizzazione dei processi, alla quale lavorare da subito. Ci vuole un Piano Culturale applicato alla patologia”.
I problemi aumentano se l’osteoporosi si associa ad altre condizioni patologiche come trapianti, malattie reumatiche, anoressia, malattie gastrointestinali, malattie endocrine e con l’uso di alcuni farmaci come i cortisonici, gli ormoni tiroidei, i citostatici, i barbiturici e la ciclosporina.
Va detto che l’incidenza della malattia aumenta con l’aumentare dell’ età con