Ebola, si aggravano le condizioni del paziente in Usa
- 10 anni fa
Si aggrava lo stato di salute del primo paziente a cui è stata diagnosticata l’ebola negli Stati Uniti. Secondo i medici del Texas Health Presbyterian Hospital, il liberiano Thomas Duncan è ora in condizioni critiche. I sanitari hanno messo in isolamento nove persone che hanno avuto contatti diretti con il malato e ne stanno monitorando altre quaranta, benché nessuna, finora, sembri essere stata contagiata.
Tom Frieden, direttore dell’Agenzia per la prevenzione delle malattie, conferma che nessuno di coloro che sono venuti a contatto con Duncan ha avuto febbre o altri sintomi. “Continueremo a osservare attentamente ogni sviluppo, soprattutto per quanto riguarda quelle nove persone”.
Ma le rassicurazioni servono a poco, tanto più dopo il caso sospetto segnalato all’aereoporto internazionale di Newark, nel New Jersey.
Un passeggero arrivato da Bruxelles con i sintomi del virus ha scatenato l’intervento degli specialisti. “Aveva tutta l’aria di essere malato”, afferma un altro passeggero, che ha visto l’uomo e la figlia prima che fossero trasferiti in ospedale.
Effettuati i test, il caso si è rivelato un falso allarme. Sufficiente però a esasperare un Paese già sull’orlo di una crisi di nervi, per le falle del sistema.
Tom Frieden, direttore dell’Agenzia per la prevenzione delle malattie, conferma che nessuno di coloro che sono venuti a contatto con Duncan ha avuto febbre o altri sintomi. “Continueremo a osservare attentamente ogni sviluppo, soprattutto per quanto riguarda quelle nove persone”.
Ma le rassicurazioni servono a poco, tanto più dopo il caso sospetto segnalato all’aereoporto internazionale di Newark, nel New Jersey.
Un passeggero arrivato da Bruxelles con i sintomi del virus ha scatenato l’intervento degli specialisti. “Aveva tutta l’aria di essere malato”, afferma un altro passeggero, che ha visto l’uomo e la figlia prima che fossero trasferiti in ospedale.
Effettuati i test, il caso si è rivelato un falso allarme. Sufficiente però a esasperare un Paese già sull’orlo di una crisi di nervi, per le falle del sistema.