Arzano (NA) - Smantellato il distretto del falso (13.08.14)
- 10 anni fa
http://www.pupia.tv - Arzano (NA) - E’ partita così, con l’individuazione e il fermo di venditori ambulanti sulle spiagge del litorale laziale, l’indagine che, risalendo al contrario la filiera distributiva, ha portato le Fiamme Gialle di Roma, in trasferta nel Napoletano, a smantellare un vero e proprio distretto del falso, capi griffati di marche blasonate contraffatti che avrebbero ingannato anche l’occhio più esperto e dai prezzi irrisori, che andavano dai 30 euro di un pantalone Gucci ai 50 per un paio di scarpe Hogan taroccate.
La banda - composta da 11 persone e con proprie basi operative a Napoli, Arzano, Acerra e Melito - era organizzata con una gerarchia piramidale che vedeva a capo sei imprenditori e si serviva di laboratori clandestini e di alcune sartorie artigianali per la produzione dei capi falsi. In tutto sono stati sequestrati 120 mila articoli taroccati oltre a laboratori, sartorie e magazzini, 41 macchinari di ultima generazione, carrelli industriali e stampi, nonché individuati 20 lavoratori in nero.
I finanzieri descrivono la rete distributiva come efficiente e capillare e che, grazie a diversi depositi intermedi, riusciva ad alimentare le bancarelle ed i negozi del Sud Italia e della Capitale. Punto di forza dell'organizzazione criminale, tale da consentire di sbaragliare la concorrenza cinese era la disponibilità di manodopera super specializzata, formatasi in anni di lavoro, in grado di confezionare prodotti dalla qualità impeccabile, cui mancava soltanto la licenza della «casa madre» titolare dei diritti di privativa industriale.
Tra i clienti più assidui – continuano a dichiarare le Fiamme Gialle – anche esponenti di clan camorristici, sensibili al fascino delle grandi griffe e desiderosi di affermare la propria leadership anche sfoggiando capi griffati. Gli appostamenti, i pedinamenti ed il ricorso alla "consegna controllata" da parte delle Fiamme Gialle del Gruppo di Fiumicino hanno consentito di ricostruire i ruoli di tutti i sodali, deferiti alla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli per i reati di associazione a delinquere, introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione. (13.08.14)
La banda - composta da 11 persone e con proprie basi operative a Napoli, Arzano, Acerra e Melito - era organizzata con una gerarchia piramidale che vedeva a capo sei imprenditori e si serviva di laboratori clandestini e di alcune sartorie artigianali per la produzione dei capi falsi. In tutto sono stati sequestrati 120 mila articoli taroccati oltre a laboratori, sartorie e magazzini, 41 macchinari di ultima generazione, carrelli industriali e stampi, nonché individuati 20 lavoratori in nero.
I finanzieri descrivono la rete distributiva come efficiente e capillare e che, grazie a diversi depositi intermedi, riusciva ad alimentare le bancarelle ed i negozi del Sud Italia e della Capitale. Punto di forza dell'organizzazione criminale, tale da consentire di sbaragliare la concorrenza cinese era la disponibilità di manodopera super specializzata, formatasi in anni di lavoro, in grado di confezionare prodotti dalla qualità impeccabile, cui mancava soltanto la licenza della «casa madre» titolare dei diritti di privativa industriale.
Tra i clienti più assidui – continuano a dichiarare le Fiamme Gialle – anche esponenti di clan camorristici, sensibili al fascino delle grandi griffe e desiderosi di affermare la propria leadership anche sfoggiando capi griffati. Gli appostamenti, i pedinamenti ed il ricorso alla "consegna controllata" da parte delle Fiamme Gialle del Gruppo di Fiumicino hanno consentito di ricostruire i ruoli di tutti i sodali, deferiti alla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli per i reati di associazione a delinquere, introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione. (13.08.14)