Jihadista australiano porta figli in Siria, bimbo mostra una testa mozzata in foto

  • 10 anni fa
Un bambino di sette anni, nato e cresciuto in Australia, regge la testa mozzata di un soldato siriano nella città di Raqqa.

Khaled Sharrouf’s son, believed to be aged seven, had to use both hands to hoist the decapitated head up as he… http://t.co/WNZn6gt4XP— Yvette Werth (@YvetteWerth) August 11, 2014

L’immagine è stata messa in rete dal padre del ragazzo, fuggito in Siria con i suoi tre figli e divenuto un combattente dello Stato Islamico. “Questo è mio figlio” ha scritto Khaled Sharrouf, nei confronti del quale è stato emesso un mandato d’arresto.

“DaynaTrueman #Sydney jihadist Khaled Sharrouf’s 7yr-old son holds severed head of Syrian soldier. #ISIS pic.twitter.com/OBAqqaHNdw " skynews— Shaun Murray (@BestWebEnglish) August 11, 2014

L’immagine è stata pubblicata su un quotidiano australiano nel giorno della visita del Segretario alla Difesa statunitense, Chuck Hagel: “Isil è una minaccia per il mondo civilizzato – ha detto Hagel – Lo è sicuramente per gli Stati Uniti, per i nostri interessi, per l’Europa e per l’Australia. Se ripenso alla foto che ho visto oggi sulla prima pagina di un giornale locale, vedo la prova grafica della reale minaccia che l’Isil rappresenta”.

Il governo australiano stima che fino a 150 australiani stiano combattendo la Jihad in Siria e in Iraq.

Sharrouf ha scontato quasi quattro anni di carcere per aver partecipato alla preparazione di un attentato nel 2005 a Sydney e da allora era sotto sorveglianza. L’uomo è però riuscito a fuggire all’estero usando il passaporto del fratello.

Il premier australiano, Tony Abbott, dai paesi Bassi ha detto che le immagini sono un altro esempio delle “orribili atrocità” di cui il gruppo è capace.

A terrific morning at Seaforth Public School – I particularly enjoyed the enthusiastic rendition of your school song pic.twitter.com/17sR1d9OBO— Tony Abbott (@TonyAbbottMHR) August 8, 2014

Il presidente dell’Associazione Musulmana, Libanese Samier
Dandan, si è detto profondamente sconvolto dall’immagine, che ha
bollato come “il gesto di un folle” e ne ha preso fermamente le distanze in nome di tutta la comunità musulmana in Australia.

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