Rimini, nuova provincia a settembre il voto: Vitali "lasciamo fuori i litigi"
- 10 anni fa
Si svolgeranno il prossimo 28 settembre, dalle 8 alle 20 nella sede in Corso d’Augusto 231, le elezioni per il nuovo presidente della Provincia e dei 12 componenti del Consiglio Provinciale. 357 i votanti, tra Sindaci e consiglieri comunali dei 26 Comuni del territorio provinciale scelti non con il criterio ‘una testa un voto’, ma attraverso un indice di ponderazione che tiene conto della fascia demografica del Comune e del numero degli aventi diritto al voto dello stesso.
Il Presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, si augura che il nuovo ente nasca in una situazione politica di serenità.
“Questo dovrebbe essere una sorta di luogo in cui c'è una pacificazione politica. La mia preoccupazione è che questo ente nasca con un antitesi politica troppo esasperata. Noi non possiamo portare all’interno di questo ente tutte le dinamiche di litigio che ci sono fuori, perché questo ente deve rappresentare un territorio in un momento strategico nel quale sta facendo una sanità diversa, una politica dei trasporti diversa, una politica di rifiuti diversa e per far questo abbiamo bisogno di un ente che rappresenti veramente tutto il territorio, tutti i 26 comuni, tutti i 26 sindaci di qualsiasi espressione politica essi siano. Il guaio è che se questo non succederà, il rischio è che noi potremmo essere comprati “con un tozzo di pane” e perdere quel protagonismo che è nella nostra natura, sulla sanità, sui trasporti noi veramente potremmo essere protagonisti, se non sapremo essere però in grado di presentarci come corpo unico è che potremmo anche uscirne in maniera perdente”.
Il Presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, si augura che il nuovo ente nasca in una situazione politica di serenità.
“Questo dovrebbe essere una sorta di luogo in cui c'è una pacificazione politica. La mia preoccupazione è che questo ente nasca con un antitesi politica troppo esasperata. Noi non possiamo portare all’interno di questo ente tutte le dinamiche di litigio che ci sono fuori, perché questo ente deve rappresentare un territorio in un momento strategico nel quale sta facendo una sanità diversa, una politica dei trasporti diversa, una politica di rifiuti diversa e per far questo abbiamo bisogno di un ente che rappresenti veramente tutto il territorio, tutti i 26 comuni, tutti i 26 sindaci di qualsiasi espressione politica essi siano. Il guaio è che se questo non succederà, il rischio è che noi potremmo essere comprati “con un tozzo di pane” e perdere quel protagonismo che è nella nostra natura, sulla sanità, sui trasporti noi veramente potremmo essere protagonisti, se non sapremo essere però in grado di presentarci come corpo unico è che potremmo anche uscirne in maniera perdente”.