Messico: liberate oltre 600 persone ridotte in schiavitú in un centro d'accoglienza

  • 10 anni fa
Il centro di accoglienza messicano “La Gran familia”, a dispetto del nome era in realtà un inferno.

La polizia della città di Zamora, nello stato di Michoacan, nel sudovest del paese, ha liberato circa 600 persone, di cui almeno 500 minorenni recluse nel centro. Sfruttati sessualmente, sottoposti a maltrattamenti d’ogni tipo, gli ospiti vivevano tra topi e pulci. “La Gran Familia” era stato fondato nel 1947 dall’attuale proprietaria denominata Mamà Rosa.

“I bambini che sono nati nel centro – ha dichiarato Tomás Zerón de Lucio, uno degli investigatori – sono stati registrati all’anagrafe con il nome della fondatrice, cosí i genitori biologici hanno perso la possibilità di tutela sui figli. Secondo i gestori i bambini, una volta adulti potevano lasciare la casa di accoglienza”.

La proprietaria del centro e le otto persone che lavoravano per lei sono state arrestate e saranno accusate per vari reati, fra i quali la privazione della libertà. Il caso è venuto alla luce grazie all’ intervento di un genitore che da anni non riusciva a vedere il proprio figlio.

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