G7: uniti contro la Russia, ma Obama critica la Francia

  • 10 anni fa
“Unità” è la parola d’ordine di tutti leaders al termine del G7, il vertice della principali potenze economiche mondiali. I capi di stato e di governo si schierano dalla parte dell’Ucraina nella crisi con la Russia.

Il presidente americano non incontrerà direttamente Vladimir Putin, a margine delle imminenti celebrazioni per lo sbarco degli Alleati, ma Barak Obama lancia un messaggio al presidente russo: “C‘è un percorso che la Russia puo’ intraprendere, parlando direttamente con il neo presidente ucraino Poroshenko. Putin dovrebbe cogliere l’occasione. Se non lo farà, non abbiamo scelta, risponderemo.”

E la risposta paventata potrebbero essere sanzioni economiche se la Russia non si impegnerà nella stabilizzazione dell’Ucraina e non disarmerà i separatisti pro-russi all’est dell’Ucraina.

Spiega John Kirton, un esperto di geopolitica canadese: “Mi ha impressionato l’unità tra i leader del G7 sui valori fondamentali, ma anche sulle mosse che ci si aspetta da Putin, e se non le farà c‘è una ferma promessa del G7 di passare alla fase successiva delle sanzioni”

Nonostante l’unità di facciata, ci sono delle divergenze di fondo. La Francia non vuole rinunciare alla vendita di navi da guerra alla Russia, un contratto da oltre un miliardo di euro, criticato da Barak Obama: “Ho espresso perplessità, e penso di non essere il solo, perplessità su forniture militari alla Russia nel momento in cui la Russia viola il diritto internazionale. Sarebbe preferibile spingere sul pulsante pausa”.

Conclude il corrispondente di Euronews James Franey: “I leader del G7 mostrano un fronte unito nello spingere Mosca a lavorare con il nuovo presidente ucraino, ma rimangono dubbi sulla capacità di alcuni leader di fare compromessi sui propri interessi economici, se la Russia rifiutasse si collaborare”.

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