Renzi, dopo l'ok per pochi voti al Senato chiede lil sì Camera

  • 10 anni fa
Dopo la maratona al Senato, è già tempo di fare il bis alla Camera. Questa volta, però, l’inizio del dibattito è stato poco dopo le 10 e Matteo Renzi, dunque, dovrebbe ottenere entro sera quella fiducia che a Palazzo Madama è arrivata a notte ormai iniziata, con 169 voti a favore. Quattro in meno di quelli conquistati da Enrico Letta nella verifica di dicembre, dopo la fuoriuscita di Forza Italia dalla maggioranza. Invariati i consensi da Pd (107), Nuovo centro destra (31), Scelta civica (8), Per l’Italia (11). Solo un voto è arrivato da Gal, contro i 3 del precedente esecutivo, 11 invece di 12 dalle Autonomie (assente Elena Cattaneo). Hanno pesato, poi, le assenze di alcuni senatori a vita.

Numeri risicati, che fanno temere un percorso a ostacoli per il nuovo governo al Senato. Un più ampio consenso è atteso a Montecitorio. Nonostante qualche mal di pancia interno al Pd, il voto favorevole a Renzi dovrebbe essere compatto nel partito di maggioranza relativa. Compresi i “civatiani”, i più critici verso la manovra che ha portato l’ormai ex sindaco di Firenze a Palazzo Chigi e verso il nuovo governo definito “un rimpasto dell’esecutivo Letta”.

Le opposizioni più consistenti sono quelle del Movimento 5 stelle e di Forza Italia. La prima più intransigente, la seconda fa intravedere spiragli.

“Staremo a vedere” ha affermato Maria Mussini, senatrice del movimento creato da Beppe Grillo. Tanti sogni, tante chiacchiere. Il tema più rilevante è che non ha fatto il minimo accenno a una seria fonte di coperture per tutti questi bei sogni”.

Paolo Romani sostiene che Forza Italia ha detto a Renzi che “siccome l’innovazione che tu vuoi introdurre in politica è importante e, per certi versi, possiamo condividerla, saremo opposizione leale, costruttiva e responsabile”.

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