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Giuliano Gemma, l'attore morto oggi in un gravissimo incidente stradale, aveva 75 anni. Gemma arriva al cinema giovanissimo con Dino Risi. Dopo qualche comparsata con i più grandi registi del cinema italiano, arrivò la consacrazione grazie al filone degli "spaghetti western" dove nel ruolo di "Ringo" recita in svariate pellicole diventando un divo del cinema. Cambiando genere, Gemma apparve in film più impegnati come "Il deserto dei Tartari" di Valerio Zurlini, una delle sue prove migliori, come anche "Il prefetto di ferro" di Pasquale Squitieri, assieme all'altrettanto significativa parte in "Un uomo in ginocchio" di Damiano Damiani del 1979, film che lo riproporrà per ruoli drammatici. Negli anni 1980 prese invece parte a "Tenebre" di Dario Argento e "Speriamo che sia femmina" di Mario Monicelli e diede il volto al celebre personaggio dei fumetti Tex Willer in "Tex e il signore degli abissi", film originariamente pensato per la tv. Dalla fine degli anni ottanta ad oggi ha lavorato soprattutto in produzioni televisive. Dopo aver interpretato oltre cento film, ha raccolto premi di prestigio tra cui il David di Donatello, il premio al Festival Internazionale del cinema di Karlovy Vary come miglior attore, il Globo d'oro, il Nastro d'argento e per tre volte il Premio De Sica. L'attore lascia la moglie e due figlie.
Giuliano Gemma, l'attore morto oggi in un gravissimo incidente stradale, aveva 75 anni. Gemma arriva al cinema giovanissimo con Dino Risi. Dopo qualche comparsata con i più grandi registi del cinema italiano, arrivò la consacrazione grazie al filone degli "spaghetti western" dove nel ruolo di "Ringo" recita in svariate pellicole diventando un divo del cinema. Cambiando genere, Gemma apparve in film più impegnati come "Il deserto dei Tartari" di Valerio Zurlini, una delle sue prove migliori, come anche "Il prefetto di ferro" di Pasquale Squitieri, assieme all'altrettanto significativa parte in "Un uomo in ginocchio" di Damiano Damiani del 1979, film che lo riproporrà per ruoli drammatici. Negli anni 1980 prese invece parte a "Tenebre" di Dario Argento e "Speriamo che sia femmina" di Mario Monicelli e diede il volto al celebre personaggio dei fumetti Tex Willer in "Tex e il signore degli abissi", film originariamente pensato per la tv. Dalla fine degli anni ottanta ad oggi ha lavorato soprattutto in produzioni televisive. Dopo aver interpretato oltre cento film, ha raccolto premi di prestigio tra cui il David di Donatello, il premio al Festival Internazionale del cinema di Karlovy Vary come miglior attore, il Globo d'oro, il Nastro d'argento e per tre volte il Premio De Sica. L'attore lascia la moglie e due figlie.
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