Gianluca Regondi - Scrivano notturno

  • 11 anni fa
Non si ferma il vociare
delle cose da dire
Il silenzio è un bicchiere
rotto di vino
sembra il sangue sul tavolo
di sorrisi invecchiati all'improvviso

Quelle foglie ormai sono
ubriache di tempo e rabbia
di fardelli consunti di ombra
e cipressi che ricordo ancora
nel loro scorrere di passi
in ovatta confusa

Non si ferma il cadere piano
del gelo che vedo nelle anime
negli attimi indifferenti
delle parole taciute ma ferite
e fatte di una tristezza
mai conosciuta

Potessi esistere
tra il tuo sguardo
e quell'addio confuso
delle sue età immaginate
e vissute appese ad un seno
rivivrei ancora più libero
il dolore di carta
nell' inchiostro raggrumato
più nero di una notte senza stelle
e non fermarmi in una non poesia
che sembra il racconto confuso
di uno scrivano notturno.